Si stavano scambiando reperti archeologici all’interno del mercato di numismatica di Capua (Caserta) quando sono stati arrestati in flagranza dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Napoli. Con l’accusa di ricettazione di beni culturali, venerdì 23 settembre, non sono finiti in manette due tombaroli tout court. A vendere alcuni vasi risalenti al IV secolo a.C, anelli in bronzo, 78 monete in bronzo (alcune delle quali ottocentesche), altre databili tra l’età tardo imperiale e medioevale di probabile provenienza da scavi clandestini e di due libri provento di furto consumato in danno del Monastero Casa Generalizia di Roma, il sovrintendente provinciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (Apab) di Caserta e Benevento, Mario Pagano, 64 anni.
Arrestato anche il compratore, un numismatico, G. A., 70 anni. Dopo l’arresto i due “tombaroli” sono stati perquisiti dai militari dell’Arma che hanno recuperato anche un libro antico risultato rubato ed altri reperti archeologici. Tutto il materiale è stato sequestrato e sarà sottoposto agli accertamenti e alle analisi del caso. Per i due indagati il giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere, ha convalidato l’arresto e disposto la misura dell’obbligo di dimora. Non è stato resa nota la modalità di pagamento.