Fuga da Bruxelles, direzione Roma. Sono dieci gli europarlamentari italiani eletti alla Camera o al Senato alle politiche di domenica 25 settembre. Praticamente quasi tutti quelli che si erano candidati, visto erano 13 i deputati Ue erano in corsa per un posto a Palazzo Madama o a Montecitorio: in pratica uno su cinque dei 76 eletti in Italia. Evidentemente il seggio in Europa gli stava stretto, nonostante una retribuzione netta di 7.300 euro al mese più le indennità di viaggio, di soggiorno, di spese mediche e di fine mandato. O forse, più banalmente, in Europa si tornerà a votare nel 2024: ci sono ancora due anni di mandato, ma la netta vittoria del centrodestra conferisce maggior sicurezza alla longevità prossima legislatura italiana.
Il ritorno del Caimano al Senato – Ora i dieci eletti dovranno decidere: hanno un mese di tempo per scegliere se restare in Europa o tornare in Italia ma, per molti, la scelta è di fatto già avvenuta. Torna in Italia, dopo 28 anni tra Bruxelles e Strasburgo, il numero due di Forza Italia, Antonio Tajani, che ha vinto l’uninominale Lazio 1. Ex presidente dell’Europarlamento, Tajani approda alla Camera ma potrebbe far parte del governo guidato da Giorgia Meloni. Con lui, sono stati eletti Andrea Caroppo e, soprattutto, Silvio Berlusconi, eletto nel collegio di Monza, dove è proprietario della locale squadra di calcio. L’uomo di Arcore ha frequentato ben poco le Aule di Bruxelles in questi ultimi anni. Ora in ogni caso si prende la soddisfazione di tornare al Senato, da dove era stato espulso nel 2013 dopo la condanna definitiva per frode fiscale. E i rumors continuano a insistere su una sua possibile elezione alla presidenza di Palazzo Madama. Si vedrà.
Il caso Comi – Intanto a sostituire i tre di Forza Italia saranno Lara Comi, Alessandra Mussolini e Elisabetta De Blasis. Proprio Comi è al momento imputata per truffa ai danni dell’Ue nel processo ribattezzato “Mensa dei poveri” in corso al bunker di Milano. Si tratta di uno dei filoni dell’inchiesta sulle tangenti in Lombardia che aveva al centro l’ex ras di Forza Italia, Nino Caianiello. Dopo tre legislature all’Europarlamento, alle elezioni del maggio 2019 Comi era stata la prima dei non eletti. Nel novembre dello stesso anno era finita ai domiciliari con le accuse di corruzione, false fatture e truffa ai danni dell’Unione Europea per circa 500mila euro: soldi che, secondo la procura, erano stati incassati da lei o dal padre a fronte di contratti per prestazioni mai effettuate, assegnati a persone del suo staff. Dopo la revoca dei domiciliari nel dicembre del 2019, era stata rinviata a giudizio nel luglio del 2021, e nel frattempo aveva visto archiviare un filone dell’inchiesta in cui era indagata con il presidente degli industriali lombardi Marco Bonometti per un finanziamento illecito da 31mila euro. Comi si è sempre dichiarata innocente. Appena ieri, come racconta il sito Malpensa24.it, ha risposto ai giornalisti che in aula, durante una pausa del processo, le chiedevevano del possibile ritorno a Bruxelles. “Sono innocente, e lo sto provando“, si è limitata a dire.
Gli altri che tornano a Roma – Altro big eletto in Italia è Raffaele Fitto, co-presidente del gruppo Ecr e tessitore dei rapporti di Fdi in Europa. Fitto ha trionfato assieme a tutto il suo partito e potrebbe anche lui far parte del nuovo esecutivo mentre all’Eurocamera sarebbe sostituito da Denis Nesci. I condizionali sono d’obbligo, visto che in queste ore si fa insistente la possibilità di una permanenza di Fitto a Bruxelles, per continuare a rappresentare il partito con gli alleati europei. Entrano in Parlamento anche tre leghisti: Mara Bizzotto (europarlamentare dal 2009), Marco Dreosto e Annalisa Tardino. Al posto dei primi due dovrebbe arrivare in Europa Paola Ghidoni e Matteo Gazzini. primi non eletti nella circoscrizione Nord Est alle Europee del 2019. Per la circoscrizione Isole resta un dubbio: Igor Gelarda infatti era candidato anche alle Regionali siciliane. Bisognerà capire se è stato eletto. Il voto di domenica cambia anche i numeri dei gruppi a Strasburgo. I Cinque Stelle, infatti, guadagnano un seggio: all’ex pentastellata Eleonora Evi, eletta con Europa Verde, dovrebbe subentrare Mariangela Danzi, che è tuttora nel Movimento. Con l’elezione del leader di Azione Carlo Calenda a perdere un membro è invece Renew Europe: il subentrante Achille Variati, ex sindaco di Vicenza, è nel Pd perché nel Pd era stato eletto Calenda alle Europee. E dunque il sostituto di Calenda riporterà il seggio del leader di Azione tra i banchi del Partito socialista europeo. Tra i dem invece è stata eletta Simona Bonafé. A sostituirla in teoria c’era Alessandra Nardini, assessora alla Regione Toscana che però ha annunciato di voler restare al suo posto. A Strasburgo, allora dovrebbe approdare Beatrice Covassi. Non ce l’hanno fatta, invece, Daniela Rondinelli e Chiara Gemma, fedelissimi di Luigi Di Maio, trascinate nella debacle di Impegno Civico.