In un video pubblicato sui social da una delle due adolescenti, poi rimosso, si vede la dinamica che ha portato all'arresto del corridore alla vigilia del Mondiale. Il giudice ha condannato l'atleta al pagamento di una multa e gli ha imposto un divieto d'ingresso in Australia della durata di tre anni
Mathieu van der Poel è tornato in Olanda dopo l’arresto di sabato notte, 24 settembre, in Australia. Il corridore olandese è stato fermato dalla polizia a poche ore dalla partenza del Mondiale per aver reagito in modo considerato eccessivo allo scherzo, si scopre ora organizzato da due ragazze minorenni. Tenuto in commissariato fino alle 4 di mattina, il ciclista ha pagato la cauzione ed è tornato in hotel. Il giorno dopo, a soli 30 chilometri dal via, si è ritirato dalla gara, distrutto fisicamente e mentalmente per la notte in bianco.
In un video pubblicato sui social da una delle due adolescenti, poi rimosso, si vede la dinamica che ha portato all’arresto di van der Poel. Il corridore si trovava nell’albergo che lo ospitava alla vigilia della gara, quando una delle due minorenni ha bussato alla porta della sua stanza. Il corridore è uscito infuriato in mutande, per lamentarsi. Le ragazzine hanno iniziato a correre e si sono rifugiate nella camera dell’albergo dove alloggiavano con i genitori. Secondo i testimoni della scena, van der Poel ha inseguito le adolescenti fino a dentro la stanza, urlando e lamentandosi per il loro comportamento. È a questo punto che i genitori hanno chiamato la polizia, per denunciare l’invasione della loro privacy e gli spintoni subiti dalle minori da parte dell’atleta.
L’olandese, che era uno dei grandi favoriti per il Mondiale vinto poi da Remco Evenepoel, è tornato a casa dopo la sentenza del giudice che l’ha condannato a una multa e che gli ha imposto il divieto di ingresso in Australia per tre anni.