Il caso più noto è quello del collegio di Roma in cui Emma Bonino ha perso per soli 17mila voti contro la candidata pro-vita di Fratelli d'Italia Lavinia Mennuni, mentre Carlo Calenda ne ha raccolti 77mila. Ma se tutti i seggi in bilico fossero andati al centrosinistra, la maggioranza di cui godrà il prossimo governo sarebbe molto più esigua: 23 deputati invece di 34, 9 senatori invece di 11
Undici deputati e due senatori in più. Così cambierebbero (forse) i numeri per la coalizione di centrosinistra senza la “concorrenza” della lista Azione-Italia viva, il cui risultato è stato decisivo per far vincere al centrodestra almeno 13 collegi uninominali. Il caso più noto è quello del collegio U02 del Lazio al Senato (Roma Municipio XIV) in cui Emma Bonino ha perso per soli 17mila voti contro la candidata pro-vita di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni, mentre Carlo Calenda ne ha raccolti 77mila. Ma tra le due coalizioni lo scarto è ridotto anche in molti collegi delle fu regioni rosse, Emilia-Romagna e Toscana, che i centristi hanno regalato alla destra (anche perché, dicono i flussi elettorali, oltre un terzo dei voti calendian-renziani arrivano dal Pd). Se tutti quei seggi in bilico fossero andati al centrosinistra, la maggioranza di cui godrà il prossimo governo sarebbe molto più esigua: 23 deputati invece di 34, 9 senatori invece di 11. Vediamo nel dettaglio dove la presenza della lista di Calenda ha fatto la differenza tra vittoria e sconfitta.
Emilia-Romagna – Nella regione che ha assegnato più collegi uninominali al centrosinistra, in tre casi la coalizione ha perso la sfida alla Camera di pochissimo: il più clamoroso è quello di Ravenna (collegio U08), in cui Ouidad Bakkali, 36enne vicesegretaria del Pd e presidente del consiglio comunale, ha perso il seggio per soli 47 voti contro la consigliera comunale di FdI Alice Buonguerrieri. Qui la candidata di Renzi e Calenda Chiara Francesconi ha raccolto 17.666 consensi, l’8,72%. Combattutissimo anche il collegio di Modena (U04), perso dal sindacalista dei braccianti Aboubakar Soumahoro contro l’avvocatessa Daniela Dondi, di Fratelli d’Italia: qui lo scarto è stato inferiore ai quattromila voti, mentre la lista Renzi-Calenda, con Claudia Cicolani, ne ha presi 24.626 (il 9,66%). Infine, a Forlì (collegio U10) i 17.794 ottenuti da Luca Ferrini di Azione sono ben di più dei 12mila che separano l’eletta Gloria Saccani (deputata uscente di Forza Italia) dallo sfidante Massimo Bulbi (Pd). È da precisare che sia Bakkali che Soumahoro sono stati comunque eletti, essendo candidati anche nei collegi plurinominali. Ma se avessero vinto l’uninominale, al loro posto sarebbe entrato un altro candidato delle rispettive liste proporzionali, aumentando gli eletti della coalizione.
Toscana – Anche in Toscana tre collegi della Camera in bilico sono finiti al centrodestra con l’aiuto decisivo di Calenda. A Prato (collegio U06) la deputata uscente di Forza Italia Erica Mazzetti ha riconfermato il seggio col 40,42%, staccando di sette punti il 33,59% del senatore Pd Tommaso Nannicini, mentre il candidato centrista Edoardo Fanucci ha preso il 9,84%. Idem a Grosseto (collegio U01), dove il 9,13% di Stefano Scaramelli sarebbe stato più che sufficiente a colmare la distanza tra l’ex governatore di centrosinistra Enrico Rossi (33,89%) e un altro Rossi, il candidato del centrodestra Fabrizio (40,73%). Ma i maggiori rimpianti sono a Livorno (collegio U05): il deputato Pd uscente Andrea Romano perde per 2.500 voti contro la consigliera comunale di Cecina Chiara Tenerini (Fi), mentre il calendiano Alessandro Cosimi ne raggiunge 11.233 (6,73%).
Lazio – Al Senato, oltre al collegio perso da Emma Bonino, il centrosinistra regala anche il Municipio VII di Roma (Lazio 1 – U04), il famoso collegio che Monica Cirinnà aveva inizialmente rifiutato dandolo per perso (e “non adatto” ai propri temi). La senatrice madrina della legge sulle unioni civili è rimasta staccata di sette punti dalla candidata di centrodestra Ester Mieli (30,94% vs 37,49%), ma senza il 9,94% raccolto da Azione/Italia viva avrebbe potuto farcela. Alla Camera, invece, i rimpianti sono per il collegio di Roma Municipio III (Lazio 1 – U02), vinto per soli quattromila voti da Simonetta Matone (centrodestra) contro Enzo Foschi (centrosinistra), con il centrista Fabio Dionisi a quota 18mila. Ma anche per il collegio Lazio 1 – U06 (Municipio XI), in cui Luciano Ciocchetti (Fdi) stacca di 11mila voti Claudio Mancini (Pd), e Francesca Severi (Az-Iv) ne prende 16mila.
Piemonte, Lombardia e Liguria – Un collegio perso per poco dal centrosinistra anche in Piemonte. All’U02 della Camera (Torino circoscrizione 3) Augusta Montaruli di Fratelli d’Italia la spunta al fotofinish su Stefano Lepri del Pd per soli cinquecento voti (68.367 vs 67.297), un risultato che sarebbe stato diverso se anche solo una piccola parte dei 16.169 voti di Maria Chiara Agate fossero andati all’alleanza guidata dal Pd. A Milano, nel collegio Lombardia 1 – UO8 (Milano Bande Nere) la distanza tra Cristina Rossello del centrodestra e Gianfranco Librandi del centrosinistra è di meno di duemila voti, un decimo di quelli rimediati da Francesco Ascioti (23.152). Infine, in Liguria, l’assessora della giunta Toti Ilaria Cavo conquista il seggio della Camera di Genova Ponente con un distacco di meno di cinquemila voti dalla dem Katia Piccardo, mentre l’assessore della giunta Bucci Mauro Avvenente (in quota Italia viva) ne prende 9.114.