Il comune di Latina è di nuovo senza sindaco. Una conseguenza della vittoria alle politiche del centrodestra. La maggioranza del sindaco di centrosinistra Damiano Coletta, al secondo mandato e da poco riconfermato col voto disposto dal Tar in 22 sezioni, è caduta dopo che i 19 consiglieri di centrodestra si sono dimessi davanti al notaio. La decisione degli eletti di FdI- Lega – Forza Italia- Latina nel Cuore- un Udc, a cui si è aggiunto l’esponente di Fare Latina, ha determinato lo scioglimento dell’assise cittadina e la caduta del primo cittadino.
“Il nostro è un gesto di responsabilità e un atto di amore nei confronti di Latina – spiegano dirigenti, amministratori ed eletti di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Latina nel Cuore e Udc – Chiudendo questa fallimentare esperienza amministrativa saremo presto in grado di assicurare a Latina un’amministrazione in grado di risolvere i problemi dei cittadini, dare risposte a famiglie e imprese e lavorare finalmente per un futuro di sviluppo e crescita del nostro meraviglioso territorio”. Damiano Coletta (a destra nella foto) – riconfermato solo il 5 settembre scorso – prende atto della scelta dell’opposizione e annuncia che non farà ricorso. “Sembra arrivato il momento di salutarci. Lascio il ruolo di sindaco con la coscienza a posto, con la schiena dritta, a testa alta, da vincitore, anche se non ci sono i numeri della maggioranza”: il suo commiato in diretta Facebook. Ora il centrodestra serrerà le fila per riprendersi Latina. Ci aveva provato nella ultima tornata elettorale l’ex sindaco Vincenzo Zaccheo, lo stesso che dopo la rivotazione nei 22 seggi disposta dal Tar aveva usato parole profetiche avvisando Coletta: “Gli elettori hanno decretato di fatto quella che sarà una situazione di governabilità senza una maggioranza netta. Questo sia elemento di riflessione per il sindaco rieletto”.
In video su Facebook, il sindaco Coletta aveva detto: “Cari concittadine e concittadini, sembra arrivato il momento di salutarci, almeno per questa stagione. Sembrerebbe cosa certa la sfiducia nei miei confronti da parte della coalizione di centrodestra, nonostante la città di Latina al ballottaggio si sia espressa dando la fiducia nei miei confronti. Nella giornata di ieri ho fatto appello al senso di responsabilità rivolgendomi ai consiglieri della coalizione di centrodestra. Rimango convinto, visto che questo appello non è stato raccolto, che questa scelta determinerà una pesante situazione di stallo nei confronti della città, perché verrà a mancare proprio la politica nell’orientare le azioni amministrative soprattutto in un momento così delicato per il nostro Paese. Per ora lascio il ruolo di sindaco con la coscienza a posto, con la schiena dritta, a testa alta, lo lascio anche da vincitore, anche se non ci sono i numeri della maggioranza. Accetto la scelta dell’opposizione, non devo fare ricorsi. Io dico a tutti i cittadini che finora ci ho messo cuore, impegno, passione, competenza ed esperienza”.
I consiglieri “hanno simulato la sospensione di 10 minuti in Consiglio comunale e non sono tornati. Nel frattempo sono andati dal notaio – spiega all’Adnkronos il sindaco – Lo ritengo un gesto irrispettoso nei confronti dell’assise comunale e nei confronti della città. Quando si fanno queste scelte bisognerebbe metterci la faccia. Avrebbero dovuto comunicarlo in Consiglio comunale. È stata scritta una pagina nera della politica che ha offeso l’intera comunità. Purtroppo questi sono i comportamenti del branco che agisce in modo violento perché pensa in modo violento. Ora si aprirà una gestione commissariale in un momento delicato del Paese. Questa non la considero una sconfitta, esco sempre da vincitore – aggiunge Coletta ricordando che in campagna elettorale ha vinto tre volte – Adottare un provvedimento per ostacolare questo processo non mi sembrava eticamente corretto: sono andato in Consiglio comunale e ci ho messo la faccia, loro no. Scappano, purtroppo è il branco dei violenti”.
Politica
Latina, si dimettono i consiglieri di centrodestra. Decade il sindaco di centrosinistra Coletta: “Comportamenti da branco”
Il primo cittadino - riconfermato solo il 5 settembre scorso - prende atto della scelta dell’opposizione e annuncia che non farà ricorso
Il comune di Latina è di nuovo senza sindaco. Una conseguenza della vittoria alle politiche del centrodestra. La maggioranza del sindaco di centrosinistra Damiano Coletta, al secondo mandato e da poco riconfermato col voto disposto dal Tar in 22 sezioni, è caduta dopo che i 19 consiglieri di centrodestra si sono dimessi davanti al notaio. La decisione degli eletti di FdI- Lega – Forza Italia- Latina nel Cuore- un Udc, a cui si è aggiunto l’esponente di Fare Latina, ha determinato lo scioglimento dell’assise cittadina e la caduta del primo cittadino.
“Il nostro è un gesto di responsabilità e un atto di amore nei confronti di Latina – spiegano dirigenti, amministratori ed eletti di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Latina nel Cuore e Udc – Chiudendo questa fallimentare esperienza amministrativa saremo presto in grado di assicurare a Latina un’amministrazione in grado di risolvere i problemi dei cittadini, dare risposte a famiglie e imprese e lavorare finalmente per un futuro di sviluppo e crescita del nostro meraviglioso territorio”. Damiano Coletta (a destra nella foto) – riconfermato solo il 5 settembre scorso – prende atto della scelta dell’opposizione e annuncia che non farà ricorso. “Sembra arrivato il momento di salutarci. Lascio il ruolo di sindaco con la coscienza a posto, con la schiena dritta, a testa alta, da vincitore, anche se non ci sono i numeri della maggioranza”: il suo commiato in diretta Facebook. Ora il centrodestra serrerà le fila per riprendersi Latina. Ci aveva provato nella ultima tornata elettorale l’ex sindaco Vincenzo Zaccheo, lo stesso che dopo la rivotazione nei 22 seggi disposta dal Tar aveva usato parole profetiche avvisando Coletta: “Gli elettori hanno decretato di fatto quella che sarà una situazione di governabilità senza una maggioranza netta. Questo sia elemento di riflessione per il sindaco rieletto”.
In video su Facebook, il sindaco Coletta aveva detto: “Cari concittadine e concittadini, sembra arrivato il momento di salutarci, almeno per questa stagione. Sembrerebbe cosa certa la sfiducia nei miei confronti da parte della coalizione di centrodestra, nonostante la città di Latina al ballottaggio si sia espressa dando la fiducia nei miei confronti. Nella giornata di ieri ho fatto appello al senso di responsabilità rivolgendomi ai consiglieri della coalizione di centrodestra. Rimango convinto, visto che questo appello non è stato raccolto, che questa scelta determinerà una pesante situazione di stallo nei confronti della città, perché verrà a mancare proprio la politica nell’orientare le azioni amministrative soprattutto in un momento così delicato per il nostro Paese. Per ora lascio il ruolo di sindaco con la coscienza a posto, con la schiena dritta, a testa alta, lo lascio anche da vincitore, anche se non ci sono i numeri della maggioranza. Accetto la scelta dell’opposizione, non devo fare ricorsi. Io dico a tutti i cittadini che finora ci ho messo cuore, impegno, passione, competenza ed esperienza”.
I consiglieri “hanno simulato la sospensione di 10 minuti in Consiglio comunale e non sono tornati. Nel frattempo sono andati dal notaio – spiega all’Adnkronos il sindaco – Lo ritengo un gesto irrispettoso nei confronti dell’assise comunale e nei confronti della città. Quando si fanno queste scelte bisognerebbe metterci la faccia. Avrebbero dovuto comunicarlo in Consiglio comunale. È stata scritta una pagina nera della politica che ha offeso l’intera comunità. Purtroppo questi sono i comportamenti del branco che agisce in modo violento perché pensa in modo violento. Ora si aprirà una gestione commissariale in un momento delicato del Paese. Questa non la considero una sconfitta, esco sempre da vincitore – aggiunge Coletta ricordando che in campagna elettorale ha vinto tre volte – Adottare un provvedimento per ostacolare questo processo non mi sembrava eticamente corretto: sono andato in Consiglio comunale e ci ho messo la faccia, loro no. Scappano, purtroppo è il branco dei violenti”.
Articolo Precedente
Giorgia Meloni, il racconto della stampa spagnola sul padre (che la abbandonò da piccola): “Fu condannato per traffico di droga”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Usa: “Telefonata Trump-Putin? Pace mai così vicina”. “Il tycoon pensa a riconoscere la Crimea come russa”. Armi, l’Ue vuole altri 40 miliardi dai “volenterosi”
Mondo
Contro Trump il Canada si fa scudo anche con la corona: “Noi e Regno Unito sovrani sotto lo stesso re”
Mondo
Scontro a distanza Francia-Usa. “Ridateci la statua della libertà”, “Non parli tedesco grazie a noi”
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".