Convocati dal ministero, hanno deciso di dare buca. Whirlpool non si è presentata al tavolo convocato al ministero dello Sviluppo Economico da Giancarlo Giorgetti e dal ministro del Lavoro Andrea Orlando, insieme alle parti sociali. La multinazionale ha in piedi da mesi una “revisione strategica” nell’area Emea, che coinvolgerebbe quindi anche i 4mila dipendenti italiani. E nelle scorse settimane era già trapelata la notizia che il vice-presidente esecutivo del gruppo e presidente dell’area Emea, Gilles Morel, riceverà un bonus cash di 3 milioni euro se chiuderà la dismissione delle attività entro il 30 giugno 2024. Oggi la decisione di ignorare la convocazione, spiegando che la revisione è ancora in corso e si avranno novità a ottobre. “Whirlpool dichiara da mesi che forse venderà gli stabilimenti italiani e in Europa, ma oggi non si è presentata. Ancora una volta i lavoratori rischiano di restare soli”, dice Barbara Tibaldi, segretaria nazionale della Fiom-Cgil e responsabile elettrodomestico. “Abbiamo chiesto al governo di intervenire immediatamente annunciando provvedimenti speciali che costringano Whirlpool a venire a parlare con noi delle opportunità ed eventualmente delle condizioni di vendita nell’ottica di tutelare i posti di lavoro e gli stabilimenti”, ha aggiunto la sindacalista.