Una coltellata al cuore con un coltello a serramanico e una confessione dopo un lungo interrogatorio. Valentina Boscaro, la fidanzata Mattia Caruso, trovato agonizzante ad Abano Terme (Padova) e morto in ospedale la notte di domenica 25 settembre, dopo essere stata nuovamente interrogata dagli inquirenti, ha ammesso davanti al pm di aver colpito il fidanzato. La donna ha spiegato che l’uomo era violento e che era sotto l’effetto di stupefacenti. La donna ha spiegato che il compagno era “aggressivo” e che non intendeva ucciderlo.
Agli investigatori l’indagata avrebbe spiegato che lei e la vittima avevano avuto un diverbio, una discussione e che lui quella sera si era dimostrato aggressivo fino a picchiata. Un’aggressione fisica, non la prima secondo la sua versione, che l’avrebbe spinta a recuperare un coltello custodito nel cruscotto della macchina. Un unico fendente fatale per il 30enne. La donna era stata ascoltata già una prima volta, ma le sue dichiarazioni erano apparse incongruenti e contraddittorie. In un primo momento si era ipotizzato l’aggressione da parte di un uomo. Boscaro aveva raccontato in un primo momento che dopo una festa Caruso si era allontanato con un estraneo, mentre lei era rimasta nella vettura. In quel racconto la donna aveva sostenuto che il fidanzato era stato accoltellato da un ragazzo, per poi risalire in macchina e percorrere qualche chilometro prima di morire. La donna ha detto di non essersi accorta che il fidanzato sanguinava. Una versione che non ha convinto gli inquirenti. Poi la confessione.