di Antonio

Non ho votato Pd perché sono veramente stanco di una sinistra, in cui ho creduto per sette decenni, che pensa solo ai diritti civili e dimentica la questione sociale, che si compiace della culture cancel e punta al pensiero unico, che ti ghettizza e criminalizza se fai una tua considerazione critica o osi esprimere un dissenso.

Se sul ddl Zan suggerisci un aggiustamento degli articoli 4 e 7, vieni subito etichettato come omofobo; se sei per una regolamentazione degli sbarchi, come diceva a suo tempo “l’incauto” Minniti, sei razzista; se ti pronunci per la legalità, cosa molto cara al vecchio Pci, sei fascista; se dici che il popolo deve tornare ad essere il protagonista del contesto socio-politico, sei populista; se sostieni che l’Italia non può restare un fanalino di coda e un “Paese a disposizione”, acuta e icastica immagine di Lucio Caracciolo, sei sovranista; se poi ti schieri per la pace e per una soluzione diplomatica del dramma ucraino, vieni segnalato come un becero putiniano.

Aveva ragione Pasolini degli anni Settanta quando, tra le righe, denunciava un fascismo degli antifascisti? Forse questi signori, ormai autoreferenziali, dovrebbero leggere o rileggere un articolo dell’Economist del 2021 dove si afferma che “l’intolleranza di una sinistra illiberale” porta voti solo alla destra.

Mi viene in mente, ma spero di non sbagliare, ciò che disse Filippo Turati in un discorso parlamentare del 15 luglio 1923: “Le libertà sono tutte solidali, ma, se ne aggredisci una, stai aggredendo tutte le altre”. La citazione è in tema? Per qualcuno assolutamente no, ma ognuno di noi è ancora libero di dare la propria interpretazione.

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