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Aung San Suu Kyi, l’ex leader della Birmania di nuovo condannata: tre anni per aver violato la legge sui segreti di Stato

Il premio Nobel per la Pace deve già scontare vent'anni di carcere. Condannati insieme a lei l'ex consigliere Sean Turnell e tre membri del suo gabinetto. Secondo la comunità internazionale, obiettivo del governo militare è di estrometterla dalle prossime elezioni

Aung San Suu Kyi, ex leader della Birmania, è stata condannata ad altri tre anni di carcere. La giunta al potere la accusa di aver violato la legge sui segreti di stato. Condannato dal tribunale militare per lo stesso motivo anche l’economista australiano Sean Turnell, consigliere di Suu Kyi quando era alla guida del governo civile. Tre anni di carcere sono stati comminati poi a tre membri del gabinetto del premio Nobel per la Pace.

L’esercito ha esercito ha preso il potere il 1° febbraio 2021 e Suu Kyi è detenuta in un luogo sconosciuto della capitale Naypyitaw. La legge sui segreti di stato in Birmania punisce il possesso, la raccolta e la diffusione di informazioni che siano “direttamente o indirettamente di interesse per il nemico” e la pena massima prevista è di quattordici anni di prigione.

L’ex leader del governo civile deve già scontare un totale di vent’anni di carcere: l’obiettivo del governo militare è di estrometterla dalle prossime elezioni, che dovrebbero tenersi nell’estate del 2023. L’ultima condanna risale a inizio settembre, con l’accusa di frode elettorale nelle elezioni del 2020. Altri processi l’hanno ritenuta colpevole di corruzione e per incitamento al disordine contro il regime militare. Anche questo processo di Suu Kyi si è svolto a porte chiuse: i suoi avvocati non possano parlare né con la stampa né con le organizzazioni internazionali.