Il “crashgate” Renault, con Nelsinho Piquet protagonista nella contestata vittoria di Alonso. La pompa della benzina rimasta attaccata alla Ferrari di Massa. “L’Italiano” di Toto Cotugno parodiato da Vettel nel 2015, ma anche il disastroso via nel 2017 della Rossa (il sandwich tra il tedesco, Raikkonen e Verstappen), che fece poi doppietta nel 2019. Dopo due anni di stop per Covid, torna il Gp di Singapore di F1. Mentre il Circus lo fa al termine di tre settimane di pausa, che seguono al polemico finale di Monza dietro alla Safety Car. La sosta così lunga, come quella estiva, è dovuta alla mancata gara di Sochi: tappa esclusa per l’invasione della Russia in Ucraina. Si sarebbe dovuto correre nel weekend del 23-25 settembre, ma, dopo la cancellazione, Liberty Media ha deciso di non sostituire l’appuntamento in riva al Mar Nero.
Ferrari-Red Bull, battaglia ravvicinata a Singapore
Una gara in notturna che ha esordito nel 2008, dove la Ferrari è sempre andata forte. Maranello qui ci ha vinto nel 2010, 2015 e 2019. Le stesse volte della Red Bull, una in meno della Mercedes. Una pista lunga 5,073 km e dalla forte presenza scenica, nel palcoscenico di Marina Bay. Nonché uno degli appuntamenti più caldi e afosi della stagione, dove i piloti arrivano a perdere oltre tre chili durante la gara. Un circuito dove non ci sono grandi rettilinei, ma piuttosto tante curve: ben 23, 13 a sinistra e 10 a destra. Ciò significa frenate violente e accelerazioni. Conterà dunque moltissimo la trazione, proprio una delle grandi qualità della F1-75 Ferrari, che dovrebbe quindi essere vicina nella lotta con la Red Bull, imprendibile sul passo-gara dall’Ungheria fino a Monza.
Le curve più dure e le tre zone Drs
La Ferrari potrebbe rivedere qualcosa nell’aerodinamica per la gara, cambiando per forza anche l’assetto. Dalla configurazione scarica di Monza, si passerà a una più carica per garantire la tenuta di strada in curva. Dove si esalta di più la vettura di Maranello. Sulla pista di Singapore, saranno tre le zone Drs: quella tra la 23 e la 1, nel tratto tra la 5-7 e tra la 10-13. Le frenate più importanti, secondo i dati Brembo, sono alle curve 1, 7 e 14. Quella dopo il rettilineo del via è la più brusca: da 293 a 127 km/h in 91 metri di spazio, per 149 kg di carico sul pedale del freno e una decelerazione di 5,1 di forza G.
Le gomme Pirelli scelte, occhio alla pioggia
Per la gara di Singapore, Pirelli porta il set più morbido della sua gamma: la C3 bianca dura, la C4 gialla media e la C5 rossa soft. Mentre quest’anno è stato posato un nuovo asfalto, che non sarà completamente liscio e si avvicinerà a quelli usati sugli altri circuiti cittadini del Mondiale. Occhio infine all’incognita meteo: a Singapore dovrebbe piovere per tutto il weekend. E l’edizione 2017, caratterizzata dal via su pista bagnata, è ancora nella mente dei fan-Ferrari: Verstappen stretto tra le due Rosse di Vettel e Raikkonen. Tutti e tre finiti out, con vittoria finale di Hamilton che scattava quinto. Fu la gara dell’addio al titolo per il tedesco, con il Mondiale finito nelle mani dell’inglese della Mercedes.
Classifica Piloti: Verstappen 335, Leclerc 219, Pérez 209, Russell 203, Sainz 187, Hamilton 168, Norris 88, Ocon 66, Alonso 59, Bottas 46, Magnussen 22, Gasly 22, Vettel 20, Ricciardo 19, Schumacher 12, Tsunoda 11, Zhou 6, Stroll 5, Albon 4, De Vries 2, Latifi 0.
Classifica Costruttori: Red Bull 545, Ferrari 406, Mercedes 371, Alpine 125, McLaren 107, Alfa Romeo-Sauber 52, Haas 34, AlphaTauri 33, Aston Martin 25, Williams 6.