Il New York Times ha anticipato alcuni stralci di Down and out in paradise, la biografia non autorizzata dello chef Anthony Bourdain, che rischia di diventare uno dei casi editoriali dell’anno. Al centro delle polemiche c’è già uno dei passaggi più caldi del libro del giornalista americano Charles Leerhsen (in uscita negli Usa per Simon and Schuster),quello in cui ricostruisce gli ultimi giorni di vita del cuoco e star della gastronomia mondiale, morto suicida nel giugno del 2018. E ci sono passaggi anche su Asia Argento. La ricostruzione di Leerhsen si basa su più di ottanta interviste e soprattutto sui documenti cui ha avuto accesso entrando nel telefono e nel pc di Bourdain, tanto che nel libro cita non solo mail ed sms ma persino la cronologia del browser. Proprio da quest’ultima sarebbe emerso che nelle ultime ore di vita lo chef avrebbe cercato centinaia di volte su Google il nome di Asia Argento, che cinque giorni prima era stata fotografata all’Hotel de Russie di Roma con il giornalista francese, Hugo Clement. “Non sono geloso che sei stata con un altro uomo. Non ti possiedo. Sei libera. Ma sei stata senza riguardi per me. Con il mio cuore. Con la mia vita”, le parole dello chef. Ora Morgan, con un post Instagram, fa sapere che molti gli hanno chiesto un commento: “Oggi 29 settembre (seduto in quel caffè io non pensavo a te) mi chiedono di commentare la notizia su Asia, questa la mia risposta”, scrive Morgan in un post su Instagram. “Io ho amato Asia e ho fatto una figlia con lei, anzi avuto una figlia da lei, una creatura che oggi ha 21 anni ed è una donna meravigliosa, sensibile piena di talenti di ogni tipo e curiosa, colta e dolce, umana profondamente. È figlia dell’amore tra me e Asia, il nostro ‘figlm’, dicevamo. L’amore tra me e lei c’è stato veramente, ci siamo amati, e quando si dice “ti amo” anche una volta finito il desiderio e conclusa la storia, quello rimane per sempre. Non potrei mai dire né fare nulla contro la madre di mia figlia, e anche se non sono più innamorato di lei avrà sempre il mio rispetto e la mia complicità”.