di Michele Sanfilippo
Durante la maratona Mentana nel pomeriggio post-elettorale, a giochi ormai fatti, dopo aver constatato la debacle del Pd, il conduttore chiede a Paolo Mieli e Alessandro De Angelis: ma come ha potuto vincere la Meloni? Immediatamente Mieli e De Angelis si sono profusi in una serie di spiegazioni che mi hanno lasciato allibito. Ne elenco alcune:
– è tutto nato quando Berlusconi è stato sfiduciato ed è stato messo Monti al suo posto senza passare per le elezioni.
– la stessa cosa è accaduta con Renzi che è andato al governo senza passare per le elezioni
– Idem per il governo Draghi
– Il Pd è stato ininterrottamente al governo per dieci anni.
– Etc.
Insomma, gli elettori si sono sentiti defraudati del voto e la lunga presenza al governo ha penalizzato il Pd.
Probabilmente sono proprio stupido io che continuo a stupirmi dell’assoluta mancanza di onestà intellettuale di gran parte della stampa mainstream ma trovo incredibile che abbiano dato queste spiegazioni che non spiegano davvero nulla non fosse per il fatto che, se davvero gli italiani negli anni scorsi si fossero sentiti defraudati del voto, a queste elezioni politiche si sarebbero precipitati in massa a votare. Ma, purtroppo, sappiamo che 15 milioni di italiani non hanno votato. Non posso proprio credere che una persona intelligente e colta come Paolo Mieli (su De Angelis non mi pronuncio), che peraltro conosce e divulga la storia come pochi altri, possa dare spiegazioni così poco credibili sul tracollo della sinistra in un tutto il pianeta ma di quella italiana in particolare.
Anche un osservatore poco attento come me, ha potuto osservare che si è trattato di un fenomeno planetario, incominciato con Clinton e Blair. Con loro i partiti di sinistra hanno progressivamente abbandonato la tutela delle classi lavoratrici, che veniva esercitata attraverso la promozione di politiche di welfare, per abbracciare l’idea neoliberista che, invece, attraverso opportune operazioni di privatizzazione, prevedeva un arretramento dello stato a favore del mercato. Ed è con queste politiche che s’è aperto quel solco, che nel tempo si è fatto sempre più ampio, tra i partiti della sinistra storica ed i ceti meno abbienti. Ed è ancora a causa di queste politiche che quantità sempre più ampie di popolazione, che non si sentono più tutelate dalla sinistra o non votano, volgono lo sguardo a destra.
Tutto questo è già avvenuto in Polonia, Ungheria e sta avvenendo in Francia, Svezia e perfino negli Stati Uniti, con Trump. E ora, sorpresa sorpresa, dal 25 settembre è avvenuto anche in Italia. Purtroppo, sono anni che Mieli, De Angelis e molti altri analisti della stampa mainstream spingono il Pd, a dire il vero senza doversi sforzare troppo, ad abbracciare la filosofia neoliberista che ci racconta che solo appoggiando le imprese si creeranno nuovi posti di lavoro. Filosofia smentita dai fatti dato che trent’anni di queste politiche hanno allargato enormemente la diseguaglianza sociale spingendo sempre più persone ai margini della società. La verità è che dove non c’è più una sinistra a tutelare i più deboli si aprono spazi che vengono conquistati dalla destra.