Ha tagliato una ciocca di capelli alla sua studentessa di origini iraniane per enfatizzare la riflessione su quanto sta avvenendo nel Paese mediorientale. Per questo un’insegnante di un istituto tecnico del centro di Roma sarà sottoposta a procedimento disciplinare, come deciso dalla dirigente della scuola. L’insegnante, che si è detta pentita del gesto, come stanno facendo molti docenti di medie e superiori, ha deciso di affrontare i fatti di questi giorni in Iran, dove – dopo l’uccisione della 22enne Mahsa Amini – si è diffusa la protesta delle donne che si tolgono il velo e si tagliano (o si bruciano) i capelli. Ma dopo le spiegazioni e le riflessioni su questi fatti di cronaca, la professoressa ha voluto andare oltre, afferrando un paio di forbici per tagliare la punta di una ciocca di capelli della studentessa originaria dell’Iran. La ragazza è rimasta basita e si è trovata in imbarazzo di fronte ai compagni davanti a un gesto per certi versi incomprensibile. Così la storia è finita inevitabilmente nell’ufficio della preside. “Purtroppo non si tratta di una bufala – commenta il direttore dell’ufficio scolastico regionale Rocco Pinneri a ilfattoquotidiano.it – Ho parlato con la preside della scuola e so che l’insegnante si è mostrata contrita e si è resa conto del proprio errore”. La docente avrà trenta giorni di tempo per presentare le sue “difese” ma nel frattempo continuerà ad entrare in classe perché non è prevista alcuna sospensione. Nel frattempo nella Capitale sono in tanti a commentare questa vicenda: il nome della scuola è noto ma per una questione di tutela della studentessa è corretto non renderlo pubblico.
E’ dura la reazione della Rete degli studenti medi, che parla di “violenza” chiedendo che la docente non resti “impunita”. “Pensavamo che gli abusi di potere da parte dei docenti appartenessero a un’altra epoca – si legge in una nota – Oggi gli studenti hanno diritti e dignità riconosciuti da leggi e statuti. Non possiamo tollerare che si usi violenza su una studentessa e si rimanga impuniti. Speriamo che gli uffici competenti si attivino al più presto per fare luce su quanto accaduto e che partano delle procedure adeguate”. “Quanto accaduto è gravissimo – sottolinea Cristina Costarelli, preside del Liceo Newton e presidente Anp Lazio – I docenti devono tutelare la parità di condizioni tra tutti gli studenti, compiere un gesto del genere è molto grave. La scuola è aperta, laica, deve rispettare i principi di uguaglianza e parità. Sottolineare una differenza culturale è da contrastare in tutti i modi. La ragazza ha visto lesa la sua dignità che dovrebbe essere tutelata, ed è stata danneggiata”.
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha parlato di “bullizzazione inaccettabile”. “Il taglio di una ciocca di capelli della ragazza, agito contro la volontà della stessa, in nome di una presunta intenzione di stimolare solidarietà alle donne iraniane – osserva l’assessora alla Scuola del Comune di Roma Claudia Pratelli – va esattamente nella direzione contraria all’affermazione della libertà e della autodeterminazione. Gli accertamenti sono doverosi e necessari, così come i provvedimenti conseguenti. Il rispetto dei ragazzi e delle ragazze, dei loro corpi, della loro libertà è alla base dei processi educativi”.