È il meccanismo più diabolico del diabolico Rosatellum, capace di riportare in sella chi già si vedeva senza seggio (Umberto Bossi, il tesoriere leghista Giulio Centemero o l’ex ministra Marianna Madia) e di far fuori chi invece era convinto di essere dentro (la renziana Lucia Annibali o la giovane dem Caterina Cerroni): parliamo dell'”effetto flipper” che la legge elettorale ha fatto scattare in sede di assegnazione dei seggi – in particolare quelli della Camera – costringendo la stessa piattaforma del ministero dell’Interno ad aggiornare gli elenchi già messi online. Per comprendere di cosa si tratta servono alcuni passaggi.
Intanto bisogna tener presente che il Rosatellum attribuisce i posti in Parlamento con il metodo cosiddetto “top-down“. Per prima cosa, cioè, si stabilisce quanti ne spettano a ciascuna lista a livello nazionale, dividendo il totale dei seggi disponibili per la percentuale ottenuta da ciascun simbolo nelle urne (con il metodo dei quozienti interi e dei più alti resti). Poi il risultato così ottenuto va “calato” sui territori: per far questo si ripete la stessa operazione, prima a livello circoscrizionale, poi a livello dei singoli collegi plurinominali. Il problema sorge quando i conti non tornano, cioè quando i seggi attribuiti a livello nazionale non coincidono (per eccesso o per difetto) alla somma di quelli delle circoscrizioni; oppure, quelli attribuiti in una circoscrizione non coincidono con la somma di quelli dei collegi in essa compresi. In questi casi, i risultati al livello inferiore si “aggiustano” per farli combaciare con quelli del livello superiore. Qualche esempio riferito alla Camera. Facendo la somma dei 27 risultati circoscrizionali, al Movimento 5 stelle sarebbero spettati 43 seggi, due in più dei 41 assegnati con la ripartizione nazionale. Idem per Alleanza Verdi e sinistra: 11 eletti invece di 13. Altre forze, invece, ci hanno guadagnato: alla Lega sarebbero spettati 22 deputati su base circoscrizionale e invece ne ha eletti 23; alla lista Renzi-Calenda 20, e invece ne ha eletti 21; al Pd 55, e invece ne ha eletti 57.
Come si realizza l'”aggiustamento”? Alle liste in debito, i seggi in più vengono tolti partendo dalle circoscrizioni in cui sono stati assegnati con i resti inferiori, e attribuiti alle liste che invece sono in credito. In quale circoscrizione? Nella stessa in cui sono stati tolti, se la lista in credito lì ha un “resto” che non ha ancora fatto scattare un seggio; in caso contrario, alla lista che in tutta Italia ha il maggior resto che non ha ancora fatto scattare un seggio. Da qui il nome di flipper, per l’imprevedibilità del luogo dove si determinerà l’effetto.