Il patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa vicinissimo al presidente Vladimir Putin, è risultato positivo al Covid-19 e dovrà restare a riposto e in isolamento. La notizia è stata diffusa da Ria Novosti. “Nei prossimi giorni, tutti gli incontri e i viaggi programmati di Sua Santità il Patriarca Kirill saranno cancellati a causa della positività al Covid che comporta la necessità di riposo a letto e isolamento”, cita il testo del messaggio del sito web del Patriarcato. La Chiesa ha fatto sapere che Kirill, 75 anni, aveva cancellato tutti i suoi viaggi ed eventi programmati poiché soffriva di “gravi sintomi” che richiedevano riposo a letto e isolamento.
La positività del patriarca gli ha impedito di partecipare alla cerimonia di questo pomeriggio per la firma degli “accordi di adesione alla Federazione russa” ovvero l’annessione delle quattro regioni ucraine occupate dopo l’inizio dell’invasione lo scorso 24 febbraio. Per partecipare all’evento a cui è presente Putin, si ricorda, è necessario superare tre test. Kirill è sempre stato al fianco di Putin in tutte le decisioni del presidente russo. La scorsa settimana – a fronte delle proteste e della fuga da parte di migliaia di russi per sfuggire alla mobilitazione ordinata dal presidente dicendo una frase inquietante: “Chi muore adempiendo al proprio dovere militare si sacrifica per gli altri, e questo sacrificio lava via tutti i peccati commessi”.