“Il discorso di Putin? Il problema è che, per esempio, secondo il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, lui parla molto sul serio. La domanda è: se davvero Putin utilizza armi nucleari, magari tattiche all’inizio, noi cosa facciamo? Gli rispondiamo con altre armi nucleari e diamo il via alla fine del mondo? Scendiamo in campo con tutte le armate occidentali in Ucraina? Questo è il punto su cui dibattere, senza farsi prendere dalla paura o dal panico”. Sono le parole pronunciate a “Tagadà” (La7) da Peter Gomez, direttore de ilfattoquotidiano.it e di Fq Millennium, che in un dibattito con la giornalista ucraina Nona Mikhelidze analizza le conseguenze del discorso tenuto oggi dal capo del Cremlino in occasione della cerimonia di annessione dei territori del Donbass alla Federazione russa.
Gomez aggiunge: “C’è un’altra possibilità di vedere la situazione. Durante i sequestri di persona a volte si paga il riscatto per salvare la vita dell’ostaggio. Poi in una seconda fase si procede ad arrestare i sequestratori. Non è bello, perché pagando il riscatto si fa sì che altre persone penseranno di poter fare dei sequestri di persona. Però ci si pone di fronte a quella che è un’alternativa, perché tutti sappiamo che da solo Putin non tirerebbe armi nucleari, ma un Putin messo all’angolo che vede il rischio di perdere il suo potere diventa più pericoloso”.
Il direttore conclude: “Al di là di tutti i principi sacrosanti sulle responsabilità di Putin, cerchiamo di essere più pragmatici, perché solo col pragmatismo forse si può arrivare a una soluzione. Dal punto di vista tradizionale la Russia non rappresenta un pericolo per l’Europa, nel senso che, se non avesse le armi nucleari, con l’esercito che ha, nell’ipotesi in tentasse di invadere un altro Paese, le prenderebbe. Questo è il punto su cui ragionare. Se Putin tira un’arma nucleare cosa succede? Moriamo tutti? Almeno discutiamone”.