“L’esito elettorale, clamoroso ma non imprevisto, segna una profonda rottura col passato ed avvia il nostro Paese in una fase politica e sociale sconosciuta e piena di pericoli”. Lo si legge in un documento del comitato nazionale dell’Anpi secondo il quale “assieme, individuando limiti ed errori commessi dalle forze politiche, è possibile indicare la strada per un rilancio del movimento democratico e antifascista. Approfondiremo in un prossimo futuro come ANPI questi temi in un grande appuntamento confermando, riproponendo e aggiornando gli orientamenti del Congresso nazionale. Ma fin d’ora è chiara la strada che dobbiamo percorrere. Questa strada non può che essere unitaria”.
L’Associazione nazionale partigiani sottolinea quindi come “per la prima volta nella storia repubblicana, in parlamento ha vinto una maggioranza a trazione postfascista, con un partito che non nasconde le sue origini dalla cultura e dalle politiche del Msi. Si appanna così l’immagine chiara e distinta dell’antifascismo come religione civile costituita, come tessuto democratico unitario, come sfondo culturale comune ed egemone”.
L’Anpi ribadisce quindi “l’urgenza di provvedimenti tesi a tutela delle fasce più povere, a difesa dei milioni di famiglie colpite dall’inflazione, a sostegno della progressività del sistema tributario, alla costruzione di un nuovo welfare, al rilancio dell’imprenditoria in particolare sostenibile, a salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio. Occorre una svolta con l’obiettivo costituzionale di porre al centro dell’agenda della politica il lavoro”.
L’Associazione chiede, infine, al futuro governo “di onorare pienamente e letteralmente il giuramento costituzionale e di rispettare pienamente e letteralmente i valori della Resistenza che sono alla base della Carta”.