Riecco Massimo Corsaro e soprattutto riecco il suo uso disinvolto dei social network. L’ultimo tweet dell’ex parlamentare di destra finito sotto accusa recita così: “Non so cosa facesse il padre di Meloni quando lei era bambina e lui aveva lasciato casa. So per certo che la sinistra ha portato in Parlamento una persona perché suo fratello spacciava”. Se da una parte si capisce il riferimento alle polemiche sugli articoli di stampa – prima quella spagnola, poi quella italiana – sulle vecchissime vicende che riguardavano il padre della leader di Fratelli d’Italia, dall’altra l’ex deputato (ex Msi, ex An, ex Pdl, l’ultimo partito d’appartenenza fu proprio Fdi nel 2015, lasciato in polemica) attacca l’elezione di Ilaria Cucchi (neosenatrice di Sinistra-Verdi) nel modo che si vede, omettendo e mistificando la vicenda – ricostruita da diversi processi – che ha portato alla morte del fratello Stefano, con tanto di successivi depistaggi.
Come forse qualcuno ricorderà Corsaro non è nuovo a uscite social a dir poco controverse. Se ne ricordano almeno tre. La più nota riguarda un post su facebook in cui insultò il parlamentare del Pd Emanuele Fiano con riferimenti al suo essere ebreo (lui negò che ci fossero intenzioni antisemite). Poco più tardi commentò una copertina di Charlie Hebdo: “Sì, in effetti penso che l’Isis debba tornare in redazione – a Parigi – e finire il lavoro”. Pochi mesi più tardi apostrofò l’allenatore Sinisa Mihajlovic (all’epoca alla guida del Torino) con la parola “zingaro“. Almeno quella volta si scusò parlando di suoi “eccessi irrazionali”.