Primi approcci dopo le elezioni. Le due forze si sono rese conto che per l’appuntamento elettorale di primavera, quando il leghista Massimiliano Fedriga si ripresenterà candidato (Fratelli d’Italia permettendo), la corsa solitaria rischia di condannare le opposizioni alla marginalità
TRIESTE – Prove di dialogo in Friuli Venezia Giulia, a pochi giorni dalle elezioni politiche, tra Movimento 5 stelle e Alleanza Sinistra-Verdi. Ancora non ci sono stati incontri, eppure in vista delle elezioni Regionali del 2023 è già avvenuto uno scambio pubblico di reciproco riconoscimento. Con un avvertimento da parte di M5s: nessun dialogo con il centrosinistra di questo Pd, ma apertura a un confronto che prende la mossa da alcuni temi come la sanità e l’ambiente. Le due forze si sono rese conto che per l’appuntamento elettorale di primavera, quando il leghista Massimiliano Fedriga si ripresenterà candidato (Fratelli d’Italia permettendo), la corsa solitaria rischia di condannare le opposizioni alla marginalità.
È per questo che Sinistra e Verdi hanno lanciato un assist, subito raccolto. La segreteria regionale ha dichiarato: “In un quadro segnato dalla vittoria di Giorgia Meloni, dalla tenuta del Movimento Cinquestelle nonostante i canti funebri intonati alla caduta di Draghi, dalla débacle della Lega e dall’arida percentuale del Pd, è chiaro che l’’agenda Draghi’ non ha premiato elettoralmente, anzi ha favorito chi vi si è opposto dall’inizio o all’ultimo momento”. Parole che sono suonate come un richiamo al M5s, anche perché il comunicato continuava: “Ciò significa che tra i progressisti italiani e del Friuli Venezia Giulia c’è una richiesta di risposte radicali sulla questione sociale ed ambientale. Riteniamo fondamentale lavorare alla ricomposizione del fronte di opposizione, riconoscendo il ruolo progressista dei Cinquestelle in regione”.
Immediata la risposta di Luca Sut, coordinatore regionale del movimento di Giuseppe Conte. “Partiamo da Sanità e Ambiente, due punti di partenza che potrebbero portare ad un proficuo e aperto dialogo con Alleanza Verdi Sinistra, su un confronto programmatico per un accordo di programma sulle priorità per la nostra regione in occasione della prossima tornata elettorale amministrativa in Friuli Venezia Giulia”. Ma ha anche fissato qualche paletto. “Siamo pronti a dialogare con tutte le forze politiche che riconoscano il determinante ruolo progressista ed ecologista del M5s. Per trasparenza, però, metto altresì al corrente gli amici di Avs, fin da ora, che non faremo accordi con l’attuale classe dirigente regionale di ‘centrodestra’ del Pd. Quando ritornerà a confrontarsi su temi programmatici e sarà disposto ad abbandonare l’inesistente ‘agenda Draghi’ per abbracciare una vera transizione ecologica e non gli inceneritori, quando sarà davvero intenzionato a lavorare per un vero salario minimo legale, taglio del cuneo fiscale e per un sistema sanitario diametralmente opposto da quello devastante attuato dalla giunta a guida Serracchiani, solo allora – e con molta intransigenza – valuteremo se ci saranno possibilità di riaprire un dialogo anche con quel partito”.
Durante questa legislatura le opposizioni hanno tenuto in diverse occasioni conferenze stampa congiunte anche con il Pd per contestare la giunta Fedriga, ma è evidente che le elezioni politiche hanno scavato un solco. La risposta del segretario regionale Cristiano Shaurli lascia aperto solo qualche spiraglio. “Parte della campagna del M5s non è stata per qualcosa, ma contro il Pd. Serve un ragionamento che riguardi esclusivamente il Fvg, che metta insieme tutte le forze che non si riconoscono in questo governo di destra. Le diversità e gli atteggiamenti del M5s però non rendono facile la cosa”. Furio Honsell, che è stato il candidato dell’Alleanza (assieme al Pd) per il Senato e che ha ottenuto un ottimo risultato, ha però invitato a non mettere troppi paletti: “L’alleanza con il M5s è fondamentale, perché le differenze a livello regionale sono nulle. Per avere un governo diverso, però, serve lo sforzo per costruire il campo largo e mettere ostacoli non serve. Sui nodi programmatici di Sut mi trovo completamente d’accordo, ma un tavolo piccolo non aiuta e deve allargarsi, trovando un candidato comune che risolva gli elementi di conflitto”.