Un falò di bollette simbolicamente bruciate di fronte alla sede dell’Eni Store a Bologna, in via Ugo Bassi, a due passi dalle Due Torri: è l’iniziativa organizzata dalla campagna “Noi Non Paghiamo Emilia-Romagna”, promossa da gruppi di lavoratori per protestare contro i rialzi di gas e luce, “che non possiamo permetterci di pagare – hanno denunciato i manifestanti – e non le pagheremo”. Sulla scia delle proteste in Regno Unito, anche a Bologna decine di persone si sono date appuntamento per dare vita “a un movimento di protesta che parte dal basso”. Lavoratori, lavoratrici, studenti e studentesse hanno infatti denunciato di trovarsi di fronte alla scelta se pagare le bollette o l’affitto. “I consumi di luglio con scadenza ad agosto sono arrivati da 670 euro a 2.020 euro. Se le cose continuano così mi arriveranno sui 5mila euro, ed è insostenibile per un’attività come la mia, sarò costretto a chiudere“, dice Oberdan, panettiere che rischia di “lasciare a casa tre dipendenti” e di “chiudere le serrande” a causa dei rincari. Dopo il falò un piccolo corteo ha sfilato lungo via Ugo Bassi fin sotto alle Due Torri.
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