"Non avrebbe mai voluto nel suo spogliatoio un 'fenomeno' come te": non si placa la polemica degli ex giocatori del primo scudetto azzurro, nel 1987, contro il barese
Diego Armando Maradona “ti avrebbe attaccato al muro” e “non avrebbe mai voluto nel suo spogliatoio un ‘fenomeno’ come te”. Firmato Alessandro Renica e Ciro Ferrara. Non si placa la polemica degli ex giocatori del Napoli del primo scudetto, nel 1987, contro Antonio Cassano, che alla trasmissione Muschio Selvaggio condotta da Fedez e Luis Sal ha definito “degli scappati di casa” i componenti di quella squadra, portata alla vittoria dal solo Maradona secondo l’ex calciatore barese.
Il primo a rispondere era stato proprio Renica, che aveva anche annunciato la possibilità di querelare Cassano. Poi però ad affiancare Renica sono arrivati anche suoi ex compagni, Ferrara e Beppe Bruscolotti. Il primo ha deciso di replicare con un duro post su Instagram: “Parli di cose che non conosci bene, mentre noi vincevamo il primo scudetto della storia del Napoli tu prendevi il biberon. Taci che è meglio, Maradona non avrebbe mai voluto nel suo spogliatoio un ‘fenomeno‘ come te”. Bruscolotti invece ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss: “Non darei tutta questa importanza a Cassano. Se noi siamo scappati di casa – ha attaccato – lui è scappato da un manicomio“.
Il barese ha deciso di replicare durante la trasmissione alla Bobo TV: “Maradona il primo scudetto l’ha vinto con gente scarsa. Punto e non si può dire il contrario perché erano scarsi. Chi dice altro è in cattiva fede perché è invidioso di noi”. Di fronte a queste parole, Renica ha deciso di rispondere nuovamente: “In malafede ci sei solo tu che non conosci e ignori le persone che giudichi”. “Non solo, vuoi imporre le tue idiozie da arrogante e presuntuoso e inoltre rifiuti i confronti da codardo quale sei”, ha aggiunto l’ex difensore. Che poi ha proseguito con un’altra stoccata: “Riguardo a Maradona, se solo ti fossi permesso di parlare cosi, ti avrebbe attaccato al muro: la differenza tra un grande uomo e un signor nessuno i cui giudizi valgono zero“.