"Tre anni fa ho partecipato al Grande Fratello (per la seconda volta, ndr), sono entrato in un momento della mia vita in cui soffrivo di ansia, di attacchi di panico tanto che il giorno in cui sono entrato ero imbottito di farmaci...", le parole dell'ex gieffino amico dell'ex conduttore di Bim Bum Bam
Tra i tanti che in queste ore stanno postando video per difendere Marco Bellavia dal trattamento indecente ricevuto all’interno della Casa del Grande Fratello Vip e nell’attesa della puntata di stasera (pur con l’idea che, come sempre successo in casi simili, Signorini farà una pesudoramanzina ai concorrenti e addio, tarallucci e vino), c’è Salvo Veneziano, che ha parlato prima dell’esclusione dell’ex conduttore di Bim Bum Bam dalla Casa. L’ex gieffino per due edizioni ha postato un video su Tik Tok: “Io Marco Bellavia lo conosco da anni – esordisce – abbiamo giocato a calcio insieme, sono stato a casa sua. Quelli che molti di voi mi mandano sono video molto pesanti (i video delle offese ricevute da Bellavia all’interno della Casa, ndr). Marco ha sofferto di depressione e sicuramente ancora non sta tanto bene”. Poi Veneziano prosegue: “È un argomento molto delicato. Questo ragazzo sta subendo un bullismo vergognoso. Sto vedendo personaggi bullizzare, parlare male senza aver capito che questo ragazzo ha una sofferenza dentro che è pazzesca… Tre anni fa ho partecipato al Grande Fratello (per la seconda volta, ndr), sono entrato in un momento della mia vita in cui soffrivo di ansia, di attacchi di panico tanto che il giorno in cui sono entrato ero imbottito di farmaci per stare calmo, non dovevo partecipare, ma dopo vent’anni volevo la mia rivincita. Io so benissimo cosa significa stare male. Marco ha una depressione, sta cercando dei punti di conforto dentro la Casa… Perchè fa bene parlarne. Io sono uscito dall’incubo dopo 3 anni, è una brutta bestia. Le persone che stanno con Marco all’interno della casa sono gentaglia”. A questo punto Veneziano chiede un intervento da parte degli autori. Ebbene, un intervento c’è stato ma prima siamo arrivati al punto limite.