Quasi la metà dei nuclei famigliari di Milano è composta da una sola persona e tra questi il 39% è rappresentato da anziani che vivono da soli. È quanto emerge dalla ricerca portata avanti dal comune del capoluogo lombardo per varare il nuovo piano di welfare, con l’obiettivo di programmare le politiche sociali da attuare in risposta ai bisogni dei cittadini. Cresce poi del 7% il numero delle famiglie monoparentali, cioè quelle con un solo genitore. Il report evidenzia anche un forte invecchiamento della popolazione, in linea con quello diffuso su tutto il territorio nazionale rilevato dall’Istat. In particolare, gli over 65 sono 312mila, in aumento del 6,5% rispetto agli ultimi vent’anni. Salgono dell’8,4% le persone con più di 85 anni, che superano i 115mila. I quartieri con più anziani sono la Barona, Trenno e il Gallaratese.

Per quanto riguarda i giovani, questi rappresentano il 12% dei cittadini milanesi. Una percentuale in aumento, destinata però ad arrestarsi nei prossimi anni: entro il 2030 dovrebbero diminuire di ventimila unità rispetto al 2020. Il piano approvato dal comune è di particolare importanza perché è il primo sul welfare in seguito alla pandemia. Dovrà quindi affrontare le nuove necessità create dal covid, prestando particolare attenzione alle diseguaglianze che si sono acuite negli ultimi anni.

“Questa evoluzione ci mette davanti alla necessità di cambiare approccio, integrando la componente assistenziale con un potenziamento del welfare territoriale basato sulla costruzione di reti di sostegno”, ha spiegato al Corriere della Sera l’assessore al Welfare Lamberto Bertolé, che anticipa anche come il comune si stia attrezzando per istituire la figura del “welfare community manager, un operatore sociale che lavorerà nei quartieri” a stretto contatto con tutta la popolazione.

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