VAR SPORT - Giornalista e scrittore, per amore del regolamento, non per parlare di arbitri: Cristiano Carriero analizza l'episodio da moviola più controverso dell'ultima giornata di campionato. Per una discussione più consapevole e informata
La copertina della giornata è tutta per l’esordio di Ferrieri Caputi, primo arbitro donna della storia della Serie A. Si dice spesso, e a volte erroneamente, che l’arbitro bravo – in questo caso brava – è quello che non si fa notare troppo. Invece Caputi dimostra che per stare a questi livelli ci vuole preparazione atletica e tecnica, presenza e personalità. Tre doti che fa intravedere in una partita piuttosto semplice da dirigere – il risultato dice tanto – e con un solo episodio che non vale neanche troppo la pena analizzare. Ho scritto diverse volte che il miglior modo per giudicare certi contatti è quello di “sentire” il campo. L’intensità, la veemenza, l’eventuale negligenza. Andare a rivedere al Var episodi di questo tipo non è mai una buona idea, si rischia di farlo diventare moviola e non va bene.
La cultura della rimessa laterale – Cambiando partita, fa discutere una rimessa laterale battuta da Sandro Tonali in Empoli-Milan circa tre/ quattro metri più in là rispetto al punto di battuta. L’episodio può sembrare poco rilevante, solo perché non si tratta di un rigore o di una rete in fuorigioco. E fa riflettere rispetto alla tolleranza sulle riprese del gioco. In questo caso è evidente che il pallone esca nella metà campo del Milan, Tonali riprende il gioco invece nella metà campo dell’Empoli e nessuno interviene. Il motivo è semplice: l’assistente non può alzare la bandierina e non è tenuto a fermare il gioco, il quarto uomo meno che mai, il Var non potrebbe intervenire nemmeno in caso di gol. Resta una domanda? Perché essere così fiscali quando un portiere para un rigore spostando il piede di pochi centimetri in avanti e lasciar correre in questi casi? Perché per cultura la rimessa laterale è un avvenimento “non decisivo”, mentre nel calcio di oggi sta diventando uno schema soprattutto dalla metà campo in avanti. A livello giovanile e scolastico si presta molta attenzione alle rimesse, la stessa esecuzione non è quasi mai corretta e durante una partita di allievi o juniores capita di vedere anche una decina di rimesse invertite. Poi, ad un certo punto, si dà per scontato che cambiare una rimessa (dalla seconda categoria in poi, magari) sia una sorta di affronto a dei professionisti. Il risultato è che si vedono parecchie rimesse irregolari e che rispetto ad altri sport si è molto più flessibili sul punto di battuta. Il futsal e il basket, con campi più piccoli ça va sans dire, sono molto rigorosi in questo. Il calcio no. La rete del Milan non è una conseguenza diretta della rimessa battuta qualche metro più avanti, ma si tratta di un episodio che merita senz’altro un approfondimento.
Le decisioni sul fuorigioco – Ancora qualche caso di giocatore in posizione geografica di fuorigioco, ma in questo caso nessuna infrazione rilevata sulla rete dello 0 a 2 in Sampdoria-Monza da parte di Caprari. Sul tiro dell’attaccante dei brianzoli c’è Gytkjaer in posizione irregolare. È davanti ad Audero? Sì? Ostruisce la sua visuale? Lo farebbe se il tiro fosse centrale o se si insaccasse alla sinistra del portiere. Invece il pallone finisce a destra e quindi è corretto non rilevare la posizione come infrazione. Episodio molto curioso in Real Madrid-Osasuna, dove il Real pareggia con un gol di Vinicius con Rudiger in posizione di fuorigioco che tenta di intervenire. Non ci riesce e il pallone finisce in rete, la rete viene assegnata dopo revisione al Var. La decisione di assegnarla deriva dal fatto che Rudiger resta comunque a un metro dal pallone: quindi il Var non lo considera influente sull’intervento del portiere. In Spagna ha fatto molto discutere l’episodio, a mio parere l’arbitro fa bene a dare gol, come avrebbe dovuto darlo a Milik in Juventus-Salernitana. L’ultima analisi su un episodio in Serie B dove il Bari, che ha annientato il Brescia per 6 a 2, fruisce per la seconda volta della nuova regola che distingue i retropassaggi in due categorie: le giocate e le deviazioni. La rete del 1 a 2 del Brescia viene annullata perché il retropassaggio di Di Cesare viene (giustamente) considerata una deviazione. È la seconda volta, dopo Perugia. Una categoria più su e in una partita più combattuta avrebbe fatto molto discutere, ma la decisione della squadra arbitrale è perfetta e dovrebbe fare casistica.