“Un milione… questo vuol dire che in questo momento, a Roma, in circolazione, ci sono un milione di vetture…”, “Ma certo, e la motorizzazione progredisce vertiginosamente!”. Con il botta e risposta tra il geometra Mario Bianchi, vincitore della milionesima Fiat 600, e il premiatore della lotteria aziendale, si apre il film “I motorizzati”, che nel 1962 raccontava ironicamente come gli italiani stessero “vertiginosamente” convertendosi alle quattro ruote.
Un processo di conversione che, sessant’anni dopo, ha portato l’Italia ad avere il tasso di motorizzazione più elevato rispetto alla media dei 5 mercati europei principali (gli altri sono Spagna, Regno Unito, Germania e Francia). Secondo l’ultimo studio condotto da Unrae, infatti, in Italia si contano 642 auto per mille abitanti, contro la media dei mercati, che si assesta a 553 vetture: sono 574 in Germania, 571 in Francia, 531 in Spagna e 526 nel Regno Unito.
Allo stesso tempo, però, il dato della popolazione adulta italiana che possiede una patente di guida è del 72%, che si pone a metà tra il dato tedesco (61%) e quello spagnolo (65%) da un lato e inglese (82%) e francese (90%) dall’altro. Quanto al numero delle patenti per vettura, l’Italia con un indice di 0,95 – sempre dovuto all’elevato tasso di motorizzazione – si posiziona al di sotto di Regno Unito e Francia (1,20) e della Spagna (0,99), ma al di sopra della Germania (0,87).
Se si torna ai primati italiani, ce n’è uno davvero impietoso che il paese fa difficoltà a scrollarsi di dosso, ovvero quello del parco circolante più “datato” dei 5 “major markets”, a eccezione della Spagna: con un totale di 38,5 milioni di unità, negli ultimi dieci anni l’età media del parco circolante è cresciuta del 44%, passando da 8,5 a 12,2 anni.
Un’anzianità che, però, a livello regionale non risulta uniforme: se in Campania, infatti, l’età media delle auto in circolazione è di quasi 18 anni, in Trentino Alto Adige questa non supera i 12; se si calcola la quota di auto con oltre 15 anni di età (che a livello nazionale conta per il 38% del totale) in Calabria questa è del 53,2% mentre in Trentino Alto Adige del 27,6%.
Un altro primato (al contrario) tutto italiano è, poi, quello sulla percorrenza media, sia pro capite che per vettura: nel primo caso questa è di 6.680 km all’anno (la media dei mercati di riferimento è di 7.052 km), nel secondo è di 10.712 km all’anno (la media generale è di 12.743 km): sono gli automobilisti tedeschi a spiccare per la percorrenza media più alta, con rispettivamente, per persona e per vettura, 7.811 km e 13.602 km.
Unrae spiega che questo ultimo dato potrebbe avere più di una spiegazione. Su tutte, le disomogeneità interne di tipo socio-economiche e socio-demografiche, e quindi da attribuirsi tanto “alla ripartizione del fabbisogno di mobilità personale tra più auto”, quanto al fattore di occupazione (tasso e tipologia), al grado di urbanizzazione e anche al livello di infrastrutturazione della mobilità.