Non aveva mai vinto il Napoli in Olanda in gare europee, lo fa in una gara che, almeno all' inizio, per ritmi sembra Premier League
È un Napoli sfacciato, che all’ombra del Vesuvio diventerebbe “scostumato”, quello che schianta l’Ajax alla Cruijff Arena di Amsterdam per 6 a 1 e coglie la sua settima vittoria consecutiva. Un Napoli che non gradisce pause, non guarda in faccia all’eventuale rango dell’avversario e si diverte, tanto.
Una partita quasi inedita: l’ultimo confronto nel 1970, per il resto gli elementi che hanno accomunato Ajax e Napoli negli ultimi 50 anni sono stati nell’ordine: il dichiarato tifo di Jari Litmanen per il Napoli, il passaggio di Milik in azzurro e quello mancato di Klaasen.
Non aveva mai vinto il Napoli in Olanda in gare europee, lo fa in una gara che, almeno all’ inizio, per ritmi sembra Premier League e in cui è l’Ajax a passare in vantaggio dopo 9 minuti: l’azione è bella, il gol è fortunato con Kudus che viene semplicemente centrato dal tiro leggermente sbilenco del compagno e fa finire in porta il pallone.
Ma forse la novità più piacevole del Napoli di quest’anno è la tendenza a non immusonirsi di fronte alle difficoltà, e infatti i ragazzi di Spalletti sembrano divertirsi molto: prima Kvaratskhelia va vicinissimo al gol, poi lo trova ancora Jack Raspadori.
Il cross di Olivera è perfetto, il colpo di testa di Raspadori in tuffo a incrociare sul secondo paleo è furbo e bellissimo.
E se per molto tempo la caratteristica del Napoli è stata quella di cercare di imporre il proprio gioco per evitare le difficoltà, una sorta di luce sempre accesa per il terrore del buio, la sensazione oggi è che il meccanismo della negoziazione sia stato accantonato, accettando la difficoltà per reagire più forte.
E infatti trova il vantaggio il Napoli al 33esimo: Kvaratskhelia dipinge su calcio d’angolo e Di Lorenzo insacca il due a uno ancora di testa. Potrebbe fare il terzo fol Zielinski ma la sua maledizione coi portieri avversari pare proseguire…ma solo per poco, visto che sul finale del primo tempo scappa in contropiede e trova il tre a uno.
E deve essere una rottura la pausa che separa il primo dal secondo tempo per il Napoli visto che pronti via e come col Liverpool trova il 4 a 1 nei primi minuti della seconda frazione: ancora con Jack Raspadori, ancora su una palla recuperata sulla trequarti da una squadra famelica.
L’Ajax si innervosisce e finisce in 10, vista l’espulsione per secondo giallo di un Dusan Tadic solitamente energico ed efficace, stavolta solo e troppo energico.
E arriva anche la firma di Kvaratskhelia poco dopo: con un uno due che sembra roba da allenamento per la facilità con cui riesce con Jack Raspadori stavolta nella fase di rifinitore che apre la strada al 21enne georgiano per il destro sul secondo palo che vale per l’ex Dinamo Batumi il primo gol in Champions League e il sesto in questo suo incredibile inizio di stagione.
Primo per lui, dodicesimo per il Napoli in tre partite: tre vittorie su tre, con due gare giocate fuori casa, dodici gol fatti e due subiti in un girone non terribile ma tutt’altro che facile. Ma i dati con questa squadra sono aleatori: arriva infatti anche il tredicesimo gol in tre partite: il 6 a 1 è di Simeone, su assist di Tanguy Ndombelè che coglie anche la traversa sul finale, un legno che evita il 7 a 1 finale che a conti fatti non sarebbe stato neppure esagerato. È un bel Napoli, un gran bel Napoli quello di questo primo scorcio di stagione: gli ottavi di Champions sono a portata di mano e probabilmente pure la testa del girone con due partite in casa ancora da giocare… il resto chissà.