Scuola

Manzoni occupato, il conto dei danni alle famiglie di tutti gli studenti coinvolti nella protesta

Durante la protesta seguita alle elezioni sono comparse scritte sui muri della scuola contro Giorgio Meloni, Matteo Salvini e l’alternanza scuola/lavoro. Gli studenti hanno proposto di coprirle personalmente ma l’idea dei ragazzi non è stata accolta

A pagare i danni per le scritte fatte dagli “occupanti” del liceo classico Manzoni di Milano, nella notte tra il 26 e il 27 settembre scorso, saranno tutte le loro famiglie. Lo ha deciso il consiglio d’istituto, “il parlamentino” della scuola composto dalla dirigente ma anche dalla componente dei genitori, degli studenti e dei collaboratori scolastici. Nessuno ne vuol parlare in maniera ufficiale. La preside, Milena Mammani “non rilascia dichiarazioni alla stampa”, specifica chi risponde al telefono del liceo tagliando corto. Impossibile parlarle. A parlare con IlFattoQuotidiano.it è un membro del consiglio d’istituto che chiede, tuttavia, di mantenere l’anonimato: “Abbiamo applicato il regolamento, non potevamo fare in maniera diversa. È già capitato in passato che si facesse in questo modo”. La regola, all’ articolo cinque del regolamento dell’istituto, è chiara in merito alle autogestioni: “Eventuali danni verranno addebitati, in mancanza di responsabili diretti, agli studenti responsabili dell’organizzazione delle attività autogestite”.

Nessuno degli studenti che quella notte erano presenti ha aperto bocca per dire chi ha preso in mano il pennello per esprimere sui muri della scuola la protesta contro Giorgio Meloni, Matteo Salvini e l’alternanza scuola/lavoro. Gli studenti, solidali l’uno con l’altro, non hanno puntato il dito contro nessuno. “Dal momento che non sono usciti i responsabili diretti – spiega il membro del consiglio che ha accettato di parlare con noi – abbiamo deciso che dovranno pagare tutti i genitori. Non sappiamo ancora come faremo rispettare questa disposizione ma questa è la nostra intenzione”. Gli studenti, in realtà, durante il consiglio d’istituto hanno proposto di coprire personalmente le scritte ma l’idea dei ragazzi non è stata accolta: “E’ impensabile che lo facciano perché potrebbero farsi male, potrebbe accadere qualcosa che li mette in pericolo. Inoltre la nostra scuola è un bene architettonico e ogni intervento dev’essere autorizzato”.

Altra proposta non accettata quella di mantenere almeno una delle scritte, quella sul muro della palestra: “Abbiamo valutato ogni richiesta dei ragazzi ma abbiamo delle responsabilità nei confronti di tutti. Abbiamo il compito di far capire che un conto è occupare la scuola, un altro quello di rovinarla, di creare dei danni”. Nelle prossime settimane la dirigente scolastica passerà alla fase operativa: chiederà un preventivo per far svolgere i lavori ad un’azienda preposta. Il tutto verrà realizzato durante le vacanze di Natale quando gli studenti saranno a casa e le lezioni sospese. Immediata la reazione degli studenti che al quotidiano La Repubblica hanno detto: “Per questioni di decoro si agisce sempre in fretta, per intonaci che crollano e maniglie dei bagni che non funzionano non c’è alcuna fretta”.