Vi raccontiamo com'è e come va la terza generazione dello sport utility tedesco, strategico a livello di vendite nel mondo e forte anche delle nuova versione elettrica nonché di quelle mild hybrid e plug-in
“Oggi abbiamo l’occasione di parlare di una star, perché BMW X1 è strategica a livello mondiale, una storia di successo in tutti i continenti”, così inizia la presentazione della nuova generazione della best seller della Casa di Monaco. In Italia è la BMW più venduta dal 2016, una BMW su quattro è una X1 e il 50% di tutte le “X” vendute è una X1. Arrivata alla terza generazione, dal 2009 ad oggi ha venduto 2,7 milioni di unità nel mondo, di cui 124.000 nello “Stivale”, e per la nuova ci sono già 4000 ordini, di cui 1000 arrivati ancora prima del lancio.
La X1 è l’auto più trasversale di BMW e copre una fascia di clienti che vanno dai 37 ai 63 anni, sposati o single con figli o senza. E, da adesso, andrà ad abbracciare anche tutti i potenziali acquirenti che amano viaggiare in silenzio, poiché ci sarà la versione 100% elettrica (nella gallery), oltre a quelle mild hybrid e plug-in, ulteriore passo verso l’elettrificazione del costruttore bavarese, che vuole raggiungere la neutralità carbonica nel 2050.
Cresciuta nelle dimensioni esterne e nello spazio a bordo, è più lunga di 53 mm rispetto alla versione precedente, arrivando a 4,5 m, è alta 1,64 m (più 44 mm), larga 1,845 m (più 24 mm) e ha un passo di 2,692 m (più 22 mm). Anche il bagagliaio è di 560 litri, che diventano 1600 abbattendo i sedili posteriori. Esternamente il nuovo design conferisce un carattere più deciso all’auto e i cambiamenti non sono dettati solo da vezzi estetici, ma anche per migliorarne l’aerodinamicità. La BMX X1 ha infatti un coefficiente aerodinamico di 0,26, il più basso della sua categoria. Il doppio rene è cresciuto nelle dimensioni ed è più verticale, il cofano è dritto, i passaruota sono più quadrati rispetto ai precedenti e i fari sono a “L” rovesciata. Tutto è pensato per migliorare il flusso aerodinamico, dalle maniglie a filo carrozzeria al posteriore, con il gruppo ottico e lo spoiler sul lunotto che contribuiscono a staccare le turbolenze dalla coda della macchina.
Nel mondo il mix di vendite vede il 43% di modelli elettrificati (con il 31% di elettriche e il 12% di ibride) e il 57% di endotermici con il 41% di benzina e il 16% di diesel, ma in Italia questa percentuale è nettamente a favore del diesel che potrebbe sfiorare anche il 70%. In attesa che arrivi la xDrive 20d (con trazione integrale e l’ibrido mild), la più venduta potrebbe essere la sDrive 18d, che è quella che abbiamo avuto occasione di provare in un test drive che ci ha portato da Milano fino al Monte Penice, passando da Bobbio, sulle colline intorno al piacentino.
Se fuori è cambiata, forse è dentro che si respira la vera rivoluzione. Salendo a bordo si ritrova tutto quello che c’è sull’alto di gamma BMW: il curved display (di serie su tutte le versioni) è da effetto “wow”. Gli schermi sono due, uno da 10,25” per la strumentazione (dietro il volante) e uno da 10,7” per l’infotainment. Molto comodo anche l’head up display presente sull’auto della nostra prova, che però è un optional. Il sistema operativo di ultima generazione 8.0 è un salto in avanti notevole, con aggiornamenti over the air, comandi vocali con compressione del linguaggio naturale e il navigatore che prende vita in occasione di incroci o curve più delicate: sull’immagine della telecamera appaiono delle frecce con la direzione da prendere in tempo reale. L’esperienza è molto simile a quella che si ha con un telefono cellulare e le sue app.
Le linee dell’abitacolo sono pulite e minimal, la qualità dei materiali è alta e si respira un grande senso di spaziosità, ulteriormente valorizzato nell’auto del nostro test drive dal tetto panoramico. Il bracciolo tra i due sedili anteriori è flottante, conferendo ulteriore sensazione di leggerezza e sotto si trova uno spazio per gli oggetti. Il sistema di ricarica wireless per i cellulari è verticale, con un blocco per non far muovere il telefono durante la marcia.
In autostrada il 2.0 quattro cilindri, trazione anteriore da 150 Cv e 360 Nm di coppia garantisce un grande comfort, anche se l’insonorizzazione alle alte andature potrebbe essere migliore. Tre le modalità di guida disponibili: personal, efficient e sport, richiamabili dalla consolle del bracciolo, l’auto modifica il comportamento dinamico ed estetico (cambiano anche le luci interne). Ne arriveranno altre, grazie ad aggiornamenti OTA ma intano, sui saliscendi delle colline piacentine, in Sport l’auto garantisce un grande piacere di guida e divertimento, nonostante le dimensioni aumentate. Perfetto il “matrimonio” tra il volante e il cambio doppia frizione Steptronic a sette marce: la X1 è agile negli inserimenti in curva e nei cambi di direzione. Ben piantata a terra, è ben equilibrata e rollio e beccheggio non le appartengono, se non marginalmente. I consumi dichiarati dalla Casa nel ciclo combinato WLTP sono tra i 5,5 e i 4,9 l/100 km. Presenti tutti i sistemi di assistenza e sicurezza che portano la X1 ad avere la guida autonoma di livello 2 secondo la normativa italiana, l’offerta è stata razionalizzata con tre sole versioni: Base, xLine e M Sport package, con la prima molto più ricca nelle dotazioni di serie rispetto al passato, indice di un cambio di filosofia del Gruppo.
Per quanto riguarda le motorizzazioni disponibili, l’offerta prevede benzina, diesel ed elettrificati. I turbo benzina partono dai 39.700 euro dell’sDrive 18i (1.5 tre cilindri da 136 cv), quindi la sDrive 20i (1.5 e cilindri da 170 cv, mild hybrid da 48 v) e il top di gamma xDrive 23i (con il 2.0 quattro cilindri mild hybrid da 218 cv). II turbodiesel base, con un prezzo di partenza di 41.700 euro è la 18d della nostra prova, quindi l’xDrive 20d (2.0 quattro cilindri da 163 cv, mild hybrid 48v) e il top di gamma xDrive 23d (con il 2.0 quattro cilindri da 211 cv, sempre con il mild hybrid a 48 v). Ci sono anche le ibride plug-in che partono dai 49.900 euro della xDrive 25e, basato sul 1.5 tre cilindri turbo benzina da 245 cv. La xDrive 30e ha invece 327 cv con circa 90 km di autonomia in elettrico. Last but non least arriverà anche la BMW iX1 xDrive 30, 100% elettrica, con una batteria da 64,7 kWh, 313 cv e un’autonomia dichiarata tra i 414 e i 440 km.
Tutte già ordinabili, la produzione delle plug-in e del modello elettrico partirà a novembre.