Troppe le assenze per i rossoneri, che a questi livelli ancora non possono permettersi di giocare senza i due terzini titolari e con Krunic adattato a esterno destro offensivo. Troppe le distrazioni per la squadra di Pioli, che finora aveva fatto del cinismo la sua cifra migliore
In Champions League il solo Leao non può bastare. Servono gambe e fiato, trame di gioco: in altre parole, ritmo. Invece il Milan che scende in campo a Stamford Bridge illude solo nei primi minuti, poi crolla sotto i colpi di un Chelsea travolgente. Finisce 3 a 0, con i gol di Fofana, Aubameyang e James. Troppe le assenze per i rossoneri, che a questi livelli ancora non possono permettersi di giocare senza i due terzini titolari e con Krunic adattato a esterno destro offensivo. Troppe le distrazioni per la squadra di Pioli, che finora ha fatto del cinismo la sua cifra migliore – vedere la vittoria a Empoli – e che invece regala occasioni agli avversari.
Come nel caso del primo gol, nato dopo ben tre palle inattive consecutive arrivate sulla testa di un incustodito Thiago Silva. Le prime due volte può andare bene, alla terza il Chelsea punisce in mischia, con la zampata da pochi metri di Fofana che fissa il punteggio sull’1 a 0 al 24esimo. Fino a quel momento, per la verità, la partita era stata equilibrata. Ma quella leggerezza è il segnale che qualcosa non funziona nella serata di Champions rossonera. Il Milan comincia a ballare, fa possesso palla ma spesso sterile. Lo dimostrano i numeri del primo tempo: sette conclusioni a due per il Chelsea. Al 33esimo Mount segna il raddoppio, ma viene annullato per fuorigioco. Nel recupero Sterling ha la chance per chiuderla subito, ma si fa rimontare da Kalulu.
L’altro segnale che non è il solito Milan arriva al 47esimo. Leao, che riesce per un po’ a fare la differenza sulla sua fascia, se ne va via e calcia: Kepa respinge, Krunic da due passi spara alto. È il pallone che avrebbe rimesso i rossoneri in partita. Invece è una serata dal destino segnato, perché nella ripresa emerge tutta la forza del Chelsea. Pure il secondo gol è frutto di una leggerezza, questa volta di Tomori, che buca il pallone e lascia Aubameyang libero di insaccare. Poco dopo, al 62esimo, arriva in ripartenza il 3 a 0 firmato da James. Manca oltre mezz’ora al termine, ma Pioli e i suoi sembrano già pensare alla Juventus: gli assenti si fanno sentire non solo per la mancanza di qualità, ma pure per la benzina che comincia a scarseggiare.
Il Milan ora deve resettare, pensando al campionato ma pure alle prossime gare di Champions: il Salisburgo, seppur con un risicato 1 a 0, ha battuto la Dinamo Zagabria e in questo momento guida il girone con 5 punti. Il Chelsea raggiunge i rossoneri a 4, martedì prossimo a San Siro punta al sorpasso. I croati sono ancora in gioco, con i loro tre punti. Insomma, il gruppo E è ancora tutto da decidere: un’altra sconfitta con i Blues, però, comincerebbe a complicare il percorso della squadra di Pioli. Che tra le mura amiche del Meazza avrà bisogno soprattutto di ritrovare il suo ritmo. E il suo cinismo. In attesa di riavere anche forze fresche.