La porta d’Europa di Lampedusa, simbolo dell’accoglienza, caricata su un furgone e portata davanti al Parlamento europeo di Bruxelles. Un fotomontaggio pubblicato su facebook fa scoppiare la polemica sull’isola siciliana. Il motivo? A condividerlo sui social, scrivendo “Il posto giusto per questa porta non è più Lampedusa“, è stato Attilio Lucia, vicesindaco delle isole Pelagie ed esponente della Lega. Una provocazione, quella di Lucia, che arriva a due giorni dal nono anniversario della strage del 3 ottobre del 2013, quando 368 persone morirono nel naufragio davanti alle coste dell’isola. “Una pagliacciata, la solita passerella”, aveva detto il vice sindaco, disertando le commemorazione davanti alla Porta d’Europa. E ora propone di spedire quel monumento direttamente a Bruxelles.
“Resto sgomento di fronte alla proposta, di un esponente della Lega, di rimuovere la Porta d’Europa da Lampedusa: è un’iniziativa pericolosa, un oltraggio alla memoria di tutte quelle vittime innocenti. Mi auguro di non essere il solo a pensarla così”, è la reazione dell’ex sindaco dell’isola, oggi capogruppo del Pd in consiglio comunale, Totò Martello. “È un’iniziativa pericolosa – dice riferendosi al post di Lucia – perché quando si vogliono rimuovere i simboli della memoria in realtà si vogliono indebolire e cancellare i valori che quei simboli rappresentano, e la Porta d’Europa rappresenta il doveroso ricordo a tutti i migranti morti nella speranza di una vita migliore, ed anche l’impegno umanitario di Lampedusa e la sua vocazione all’accoglienza. Già una notte di giugno di due anni fa alcuni delinquenti l’avevano vandalizzata ed impacchettata – aggiunge – adesso arriva questa proposta”.
In realtà a lanciare l’idea di spostare Porta d’Europa a Bruxelles, davanti al Parlamento europeo, è stato, in occasione delle celebrazioni dei 9 anni dal naufragio del 3 ottobre 2013, il sindaco Filippo Mannino che ha però spiegato: “La provocazione ha una base. L’opera d’arte, dopo esserci confrontati con l’artista, non può stare in quel punto perché aggredita dalla salsedine e danneggiata. Lo è di nuovo dopo due anni dal suo restauro – ha spiegato – . L’idea è quella di mettere una copia, in quell’esatto punto, fatta con materiale resistente e magari, appunto, di trasferire l’opera autentica a Bruxelles, in modo che varcandola e vedendola ogni giorno, possano comprendere che è l’Europa che deve pensare al fenomeno dell’immigrazione, non certamente soltanto Lampedusa”.