“Salvini ministro dell’Interno? Se alle giovani generazioni vogliamo far passare il messaggio che la meritocrazia deve avere un valore e che finalmente diamo merito al merito, allora dobbiamo confermare Salvini al Viminale. Quando uno fa bene un mestiere, io non avrei dubbi a riconfermalo. Non trovo uno del centrodestra che non dica che Salvini sia stato un ottimo ministro dell’Interno“. Sono le parole pronunciate ai microfoni de “L’Italia s’è desta” (Radio Cusano Campus) dall’europarlamentare della Lega Angelo Ciocca, che rifila una frecciata a Giorgia Meloni: “Se nel centrodestra riconoscono che Salvini è stato un ottimo ministro dell’Interno e poi non lo scelgono, vuol dire che i ministri li decide il centrosinistra“.
Ciocca, scelto da Umberto Bossi come suo braccio destro nel Comitato del Nord, spiega le istanze della nuova corrente leghista, nata per rilanciare i temi cari al vecchio Carroccio: “Al Nord abbiamo visto dimezzarsi il consenso elettorale e giustamente Bossi ha lanciato un’idea a seguito di un malessere interno al partito e soprattutto di un malessere che si è manifestato con un non voto alla Lega. E questo – continua – non può essere colpa di Salvini, come dice qualcuno. Salvini sta facendo il massimo, quindi chi oggi sintetizza dicendo che la responsabilità sia sulle spalle di Salvini fa un gesto banale e ingiusto. L’idea del Comitato del Nord è un’operazione anti sfascio Lega. Abbiamo la necessità di tornare sull’identità del progetto della Lega, in primis l’autonomia“.
Il leghista pavese si dedica poi a una lunga filippica contro il reddito di cittadinanza: “Non posso pensare che buttiamo soldi nel reddito di cittadinanza sottraendoli al progetto dell’autonomia. Il Comitato del Nord chiede l’immediato stop del reddito di cittadinanza, così quelle risorse le mettiamo sul caro bollette. Abbiamo cittadini che si alzeranno al mattino in una stanza fredda e faranno la doccia fredda, perché non possono pagare la bolletta. E dall’altra parte, abbiamo i furbetti del reddito di cittadinanza. Togliamo allora le risorse da quella vergogna di reddito di cittadinanza e mettiamole sul caro bollette”.
E rincara: “I bisogni del Nord non sono in contrasto con quelli del resto del Paese, però non possiamo pensare che gli sprechi del reddito di cittadinanza debbano essere pagati dai contribuenti, soprattutto del Nord. Parlo a nome loro: non sono più disposti ad accettare tutto questo. Bisogna trasformare il reddito di cittadinanza in lavoro di cittadinanza: a chi può lavorare, diamo un lavoro e lo Stato – conclude – paghi lo stipendio con la stessa dimensione del costo che oggi sostiene per tenere quella persona a casa. Quando penso a dei baldi giovani che preferiscono il reddito di cittadinanza perché è tutto più comodo, credo che lo Stato stia commettendo un errore che pagheremo non solo in termini economici, ma anche in termini di modello sociale che sarà devastante nel tempo”.