Un contenitore pieno di denti d’oro estratti e una maschera antigas “messa sulla testa di una vittima, coperta con uno straccio che bruciava e sepolta viva”. Nella città di Pisky-Radkivski, precedentemente occupata dai russi e ora ripreso dagli ucraini, nella regione nord-orientale di Kharkiv, la polizia ucraina ha dichiarato di aver scoperto una “camera di tortura” nella quale gli occupanti russi tenevano in “condizioni disumane” i residenti locali.
“Dopo la liberazione del villaggio di Pisky-Radkivski – ha scritto su Facebook Serhiy Bolvinov, capo del dipartimento investigativo della polizia nazionale nella regione di Kharkiv – i residenti locali hanno riferito alla polizia che nel seminterrato di una delle case, da cui provenivano costantemente urla, erano tenuti prigionieri residenti locali, soldati della Zona operativa antiterrorismo e prigionieri di guerra delle forze armate ucraine. Investigatori e pubblici ministeri stanno lavorando per stabilire tutti i fatti che hanno avuto luogo in questa camera di tortura“. Il ministero della Difesa ucraino ha inoltre diffuso le due foto del contenitore e della maschera antigas definendo la stanza in cui sono stati rinvenuti gli oggetti “una mini Auschwitz. Quante altre se ne troveranno nell’Ucraina occupata?”, si legge nel post.
A torture chamber in Pisky-Radkivski. 2 photos. A gas mask that was put on the head of a victim who was covered with a smoldering rag and buried alive. And a box of gold dental crowns. A mini Auschwitz. How many more will be found in occupied Ukraine?
Photo @serhii_bolvinov pic.twitter.com/So4glJlt9N— Defense of Ukraine (@DefenceU) October 4, 2022