Tra compagni si sta discutendo molto sul futuro del Pd che noi sogneremmo. Qualcuno stima che la metà degli astenuti siano compagni delusi. Il che vorrebbe dire che se il Pd tornasse a essere il partito che difende i lavoratori e gli ultimi potrebbe riportare al voto molti e riprendersi da questa crisi. Certo, il Pd è un partito che ormai in pochi capiscono. Sta dalla parte del capitale o del lavoro? Ma cambiare linea politica non credo basti. È necessario riuscire a migliorare nei fatti le condizioni economiche della gente. Ma è possibile farlo con la destra al potere?

Il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, ha detto che il Pd “grazie ai sindaci può ritrovare l’anima”. Sono d’accordo. Indiscutibilmente il Pd ha molti grandi amministratori locali, sindaci che stanno realmente costruendo esperienze innovative, spesso geniali, che migliorano effettivamente le condizioni di vita economiche e culturali. Questa è l’anima del Pd ed è anche quel che tiene insieme lo zoccolo duro degli elettori: nei territori il Pd è capace di migliorare concretamente le condizioni di vita e sviluppare il senso di appartenenza a una comunità vera (che in un momento di crisi economica e esistenziale come questo è fondamentale per la tenuta di una società civile).

E, lo ripeto, i sindaci del Pd sono spesso forza trainante del cambiamento e cercano di fare rete con altre amministrazioni progressiste che praticano l’azione diretta e concreta. Ad esempio sono molto presenti nella rete dei comuni virtuosi fondata da Marco Boschini che connette più di 150 comuni. Che cosa succederebbe se tutti i sindaci Pd adottassero tutte le pratiche sperimentate con successo qua e là? Sarebbe anche un modo per trovare sul territorio l’unità con le altre forze progressiste, un’unità nella pratica, che restituirebbe centralità all’esperienza del Pd.

Cosa succederebbe se il programma del nuovo Pd diventasse anche la somma delle esperienze vincenti realizzate localmente? Questo sarebbe un grande cambiamento! Basato sui risultati pratici di iniziative buone e giuste e non sulle chiacchiere in tv e sugli slogan sui manifesti. I sindaci hanno in mano le leve per lanciare una grande campagna di iniziative locali che nel loro insieme possono fare la differenza a livello nazionale rendendo visibile il nostro sogno di un futuro migliore: facendolo assaggiare! Ecco alcuni esempi:

Gli orti comunali sono ormai pratica diffusa in tutta Europa e in alcuni comuni italiani. Si individuano terreni, si suddividono in piccoli lotti e si affida la conduzione a singoli cittadini; gratuitamente in caso di disoccupati o famiglie a basso reddito. L’esperienza dei Micro Orti cileni ci dice che un orto di 50 mq può fornire cibo per 3-4 persone. In Danimarca il comune consente anche di installare piccole casette di legno per ricoverare attrezzature, riposarsi e cucinare.

I gruppi d’acquisto. Da un’inchiesta di bilanci di Giustizia: una famiglia che consocia gli acquisti arriva a risparmiare uno stipendio all’anno, ottenendo prodotti migliori e sviluppando al contempo relazioni sociali. Gli aderenti ai gruppi considerano le relazioni che questo tipo di collaborazione produce addirittura più importanti del risparmio economico e dell’aumento della qualità dei consumi. Alcuni comuni hanno promosso parallelamente anche Banche del Tempo e del Baratto che permettono di “scambiare” competenze e beni. Io dipingo la tua stanza e qualcuno dà lezioni di inglese a mio figlio…

Mercati dell’usato e del baratto/vendita diretta prodotti agricoli. Danno impulso al riuso e al riciclo offrendo la possibilità di monetizzare oggetti inutilizzati e capacità artigianali. Inoltre, si incentiva il commercio diretto tra produttori e consumatori. Si tratta di creare appuntamenti domenicali offrendo gratuitamente la possibilità di mettere in vendita oggetti di vario genere.

Laboratori Artigianali Comunali per il recupero di manufatti. I comuni italiani distruggono ogni anno tonnellate di mobili, suppellettili ed elettrodomestici conferiti alle discariche. Questi oggetti, spesso ancora in buone condizioni, potrebbero essere messi a disposizione di associazioni solidali che li rinnovino, li utilizzino, li rivendano o li donino.

Caffè delle Riparazioni. Questi spazi, ormai presenti in parecchie città italiane, sono punti di ritrovo dove è possibile incontrare persone capaci di riparare elettrodomestici.

Comunità Energetiche. Il comune può informare e supportare i cittadini favorendo la creazione di cooperative che producono localmente energia elettrica, distribuendola a prezzi ribassati all’interno del territorio. Queste cooperative possono essere il punto di partenza per l’adozione di sistemi di teleriscaldamento, pompe di calore condominiali, geotermia eccetera.

Banco Alimentare. In molti comuni italiani sono attivi circuiti per la ridistribuzione di prodotti vicini alla scadenza, conferiti da esercizi commerciali e produttori.

Misure per facilitare la nascita di startup e lo sviluppo dell’imprenditoria e delle piccole imprese attraverso percorsi formativi, supporto e tutoraggio per la presentazione di domande di finanziamento (sono molte le opportunità offerte da Ue e Invitalia, ma i cittadini che non hanno un cugino commercialista o avvocato difficilmente riescono a sfruttare queste possibilità).

Misure di mediazione per l’accesso ai servizi offerti dalle amministrazioni locali. Oggi i comuni più efficienti mettono a disposizione sulla rete informazioni utili per tutti i cittadini. Ma la fascia delle persone che non sanno destreggiarsi con un pc è esclusa da queste opportunità. Da qui esperienze per superare il gap digitale grazie all’aiuto “di persona”.

L’informazione come strumento di protezione economica dei cittadini – Una sorta di angelo custode comunale per la difesa dei cittadini e in particolare delle fasce deboli, dalla disonestà commerciale e da vendite a prezzi o a condizioni non convenienti. Il comune di Curitiba, 30 anni fa, è stato il primo a fornire ai cittadini un servizio gratuito che potremmo definire di protezione commerciale. Attraverso comunicati radio si fornivano informazioni sui prezzi migliori per i prodotti di prima necessità. Questa pratica si è sviluppata in molte nazioni (vedi la rivoluzione gentile di Mockus a Bogotà).

Olio esausto. I comuni possono facilitare con apposite delibere l’installazione di box per la raccolta di olio fritto presso i distributori di carburante. Questi box rilasciano buoni sconto per il carburante proporzionati alla quantità di olio esausto conferito. Box simili sono in uso da tempo in Germania. Similmente si potrebbero realizzare box per la raccolta di contenitori in vetro e plastica che forniscono monete in cambio.

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