Mentre il Parlamento europeo vota a larga maggioranza la risoluzione con la quale si conferma l’impegno a rafforzare le forniture di armi all’Ucraina e si chiede all’Ue di preparare una strategia di risposta in caso di attacco nucleare da parte della Russia, si alzano le polemiche per il voto contrario di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Italia Viva a un emendamento al testo, presentato dal Gruppo della Sinistra (Gue), nel quale si chiedeva un maggiore sforzo a perseguire le vie diplomatiche: “Si invita l’Ue – si legge nella proposta bocciata – e gli Stati membri a vagliare tutte le potenziali vie per la pace e a proseguire gli sforzi per porre immediatamente fine alla guerra”.
Il ‘no’ dei rappresentanti dei tre partiti italiani ha provocato la reazione del Movimento 5 Stelle, con l’eurodeputata Laura Ferrara che ha diffuso una nota nella quale si scaglia contro la bocciatura: “La pace in Ucraina è purtroppo un miraggio e il voto del Parlamento europeo di oggi lo dimostra – si legge – È stato infatti bocciato a larga maggioranza un emendamento alla risoluzione del Parlamento europeo sulla guerra contro l’Ucraina che invita tutti gli Stati membri a vagliare tutte le potenziali vie per la pace e a proseguire gli sforzi per porre immediatamente fine alla guerra. Parole sagge e forti che avrebbero potuto rappresentare una svolta e che invece cadono nel vuoto per colpa anche del voto complice di Fratelli d’Italia, Forza Italia e renziani. Il Pd si è invece spaccato fra contrari e favorevoli. Oggi abbiamo sprecato l’occasione di indicare la strada alle istituzioni europee”.
L’emendamento non è passato e questo ha fatto sì che alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle ritenessero la risoluzione finale eccessivamente sbilanciata su posizioni “estremiste”, senza alcuno spazio per la via diplomatica. Come sottolinea su Twitter il renziano Nicola Danti, quattro eurodeputati pentastellati hanno deciso di astenersi al voto sull’intera risoluzione: “Il M5S è l’unico partito italiano a non votare a favore della risoluzione al Parlamento europeo per un ulteriore sostegno all’Ucraina e contro la Russia – ha attaccato – Ritrovandosi così a fianco dei partiti più estremisti, filo-Putin e antieuropeisti. Alla prova dei fatti, ogni volta gettano la maschera”. A convincere i Cinquestelle all’astensione è stato in particolare il passaggio nel quale si invitano gli Stati membri a “rafforzare massicciamente la loro assistenza militare, in particolare negli ambiti in cui è richiesta dal governo ucraino, al fine di consentire all’Ucraina di riacquisire il pieno controllo su tutto il suo territorio riconosciuto a livello internazionale e di difendersi efficacemente da qualsiasi ulteriore aggressione da parte della Russia; chiede che sia presa in considerazione la possibilità di istituire uno strumento di assistenza militare a lungo termine del tipo ‘lend-lease’ (affitto e prestito) per l’Ucraina; invita in particolare gli Stati membri esitanti a fornire la loro giusta parte di assistenza militare necessaria per contribuire a una conclusione più rapida della guerra; ricorda che l’esitazione tra coloro che sostengono l’Ucraina non fa che prolungare la guerra e costa la vita a ucraini innocenti”.
Il Movimento, però, spiega che la decisione non è legata a un mancato sostegno alla causa ucraina, bensì, come già dichiarato da Ferrara, a un eccessivo sbilanciamento del testo su posizioni che contemplano esclusivamente la soluzione militare a discapito di quella diplomatica: “La risoluzione del Parlamento europeo sulla guerra contro l’Ucraina correttamente condanna le illegali annessioni russe perpetrate ai danni dell’Ucraina, così come l’escalation militare in corso causata dalla mobilitazione di Putin – spiegano – Ci duole però constatare che le parole ‘negoziato’ e ‘diplomazia’ siano assenti, così come i toni di un paragrafo approvato che invita gli Stati membri a ‘rafforzare massicciamente’ l‘invio di armamenti. Il Movimento 5 Stelle non può sostenere queste posizioni che non tentano in alcun modo di rilanciare uno sforzo negoziale per la pace e che rischiano di provocare una devastante escalation nucleare. Per queste ragioni ci siamo astenuti nel voto finale. Condividiamo senza se e senza ma il fermo sostegno dell’Unione europea all’Ucraina e la doverosa condanna dei crimini di guerra commessi dalle forze armate russe, ma è evidente che la postura finora assunta nel conflitto deve cambiare. Il raggiungimento della pace deve essere la nostra unica stella polare. Come ha proposto Giuseppe Conte, l’Ue deve farsi promotrice di una conferenza internazionale di pace sotto l’egida delle Nazioni Unite e con il pieno coinvolgimento del Vaticano”.