Grazia per migliaia di americani in carcere per possesso di marijuana. L’ha annunciata Joe Biden mantenendo una delle sue promesse elettorali in vista delle elezioni di Midterm. Si tratta di un passo importante, che da un lato apre alla liberalizzazione su tutto il territorio degli Stati Uniti e dall’altro è destinato ad infiammare il dibattito politico tra democratici e repubblicani.
“Come ho detto spesso durante la mia campagna presidenziale, nessuno dovrebbe essere in prigione solo per aver usato o posseduto marijuana. Mandare persone in prigione per possesso di marijuana ha sconvolto troppe vite e incarcerato persone per comportamenti che molti Stati non proibiscono più”, ha dichiarato Biden. Al momento sono 20 gli Stati americani che hanno legalizzato la marijuana a scopo ricreativo: Alaska, Arizona, District of Columbia, California, Colorado, Connecticut, Illinois, Maine, Massachusetts, Michigan, Montana, New Jersey, New Mexico, New York, Nevada, Oregon, Rhode Island, Vermont, Virginia e Washington. In tutti questi Stati, ovviamente, la marijuana è anche legale per scopi medici.
Biden ha sottolineato che la sua svolta servirà ad annullare le gravi conseguenze che discendono da una pena del genere come l’impossibilità per il condannato di ottenere una casa, un lavoro, un’istruzione. Quella delle persone incarcerate per possesso di marijuana è una piaga che affligge soprattutto la comunità afroamericana, vittima di discriminazione anche in questo caso: “I bianchi e le persone di colore fanno uso di marijuana allo stesso modo, tuttavia le persone di colore sono state arrestate, processate e condannate in modo sproporzionato”. Per il presidente le leggi sulla marijuana “non funzionano, è stato molto chiaro su questo e ha deciso di agire”, ha spiegato un alto funzionario della Casa Bianca. Biden ha quindi esortato i governatori a seguire il suo esempio e concedere la grazia ai condannati per possesso della droga leggera nei diversi stati.
Il presidente ha anche dato mandato al ministro della Salute e a quello della Giustizia di mettere a punto una riforma della legge federale in base alla quale la marijuana è considerata una droga di ‘Classe A’, come l’eroina e l’Lsd. Una categoria più alta rispetto al fentanil e alle metanfetamine, i farmaci principali responsabili dell’epidemia di overdose che sta attraversando gli Stati Uniti. La riforma della legge sulle droghe per depenalizzare la marijuana fu tentata anche da Barack Obama nel 2013 ma il procuratore generale di Donald Trump nel 2018 vanificò tutti gli sforzi. Biden ha sottolineato che restano invece in vigore tutte le misure contro il traffico e la vendita ai minori.