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Luciana Littizzetto riabbraccia la “figlia” rimasta bloccata a Minsk da Covid e guerra: “Non ci siamo mai arrese”

La giovane vive infatti a Minsk, dove insegna tedesco e Luciana era molto preoccupata per lei anche "perché i soldi non arrivano più e la situazione a Minsk è in divenire", come aveva spiegato nei mesi scorsi

di F. Q.

Dopo mesi di ansia e apprensione, Luciana Littizzetto ha finalmente riabbracciato la figlia “adottiva” Svetlana. La ragazza, 24enne, era rimasta infatti bloccata a Minsk, in Bielorussia, suo Paese natale, prima a causa della pandemia di Covid, poi della guerra in Ucraina, e solo nelle scorse ore è riuscita a rientrare finalmente in Italia. Per la gioia di “Lucianina”, che ha festeggiato la reunion con una foto pubblicata su Instagram: “E alla fine… Svetlana è qui! Ogni tanto in questi mesi pensavo che non ci sarei riuscita a riportarla in Italia. Non capivo se fosse solo difficile o proprio impossibile. Ma non mi sono arresa. Non ci siamo mai arrese. Ed eccoci qua. Felici”, ha scritto.

Ma facciamo un passo indietro, e vediamo come erano andate le cose. Svetlana è entrata nella famiglia di Luciana Littizzetto quando era ancora una bambina, tramite il progetto Chernobyl legato al disastro nucleare: “Tornava ogni estate. Poi ha studiato là e, tra Covid e guerra, non la vedo da un po’. Ma lei e Vanessa berciano al telefonino per ore”, aveva spiegato la comica in un’intervista a Oggi a marzo 2022. La giovane vive infatti a Minsk, dove insegna tedesco e Luciana era molto preoccupata per lei anche “perché i soldi non arrivano più e la situazione a Minsk è in divenire”, come aveva spiegato nei mesi scorsi. Adesso, finalmente, hanno potuto riabbracciarsi.

Luciana Littizzetto riabbraccia la “figlia” rimasta bloccata a Minsk da Covid e guerra: “Non ci siamo mai arrese”
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