Si allarga la blacklist dell’Unione europea con le sanzioni per i personaggi considerati vicini al Cremlino o che hanno manifestato sostegno all’invasione russa. Nell’ultima seduta del Consiglio Ue si è deciso di inserire altre 30 persone e 7 entità nella lista, facendo salire il totale rispettivamente a 1.236 e 115. E tra queste c’è anche l’ideologo di ultradestra Alexander Dugin che, nell’ambito di questo conflitto, ha perso anche la figlia Darya, uccisa in un attentato bomba alla sua auto che, è noto da mercoledì, anche i servizi segreti americani ritengono essere stato pianificato e attuato da sabotatori ucraini in territorio russo.
La decisione si inserisce nell’ambito dell’ottavo pacchetto di sanzioni Ue, con le persone colpite che saranno così soggette a blocco dei beni. I cittadini e le imprese dell’Ue non potranno mettere a loro disposizione fondi. Le persone fisiche sono inoltre soggette a un divieto di viaggio che impedisce loro di entrare o transitare nei territori dell’Ue. Inoltre, il Consiglio ha deciso di ampliare i criteri di elenco su cui possono essere basate le designazioni specifiche, al fine di includere la possibilità di prendere di mira coloro che facilitano l’elusione delle sanzioni dell’Ue.
Come detto, tra i nomi spicca quello di Dugin, ma ci sono anche diversi individui che hanno avuto un ruolo nell’organizzazione dei referendum illegali nelle quattro aree del Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhzhia e nella loro annessione illegale. Altri sono rappresentanti del settore della Difesa, come il maggiore azionista del produttore di armi JSC Kalashnikov Concern, Alan Lushnikov, e gli ex e attuali viceministri della Difesa della Federazione Russa. L’elenco si completa poi con individui che fanno parte dell’ecosistema di disinformazione e manipolazione delle informazioni del Cremlino e che contribuiscono a diffondere la disinformazione sulla guerra, come Dugin, appunto, e i cantanti Yulia Chicherina, Oleg Gazmanov e Nikolay Rastorguev, frontman del gruppo Lyube, che nelle loro performance hanno sostenuto l’invasione dell’Ucraina. Le 7 entità sanzionate includono compagnie di difesa che forniscono armi o aerei da combattimento alle forze armate russe, la Commissione elettorale centrale della Federazione Russa, che è responsabile dell’organizzazione di elezioni e referendum, e JSC Goznak, una joint venture di proprietà statale russa società per azioni responsabile della produzione di prodotti di sicurezza.