Nel corso della prossima udienza verrà discussa la possibilità di trasferire il ventiquattrenne dal carcere a una struttura specializzata, ora si trova in carcere. Il delitto risale al 21 aprile: il giovane aveva confessato di avere ucciso la madre a calci e pugni. Ai carabinieri aveva dichiarato di soffrire di depressione e di essere stato preso da un raptus
Davide Garzia, il ventiquattrenne che ha confessato l’omicidio della madre lo scorso aprile, era “totalmente incapace di intendere e volere al momento dei fatti”. Lo ha stabilito la perizia psichiatrica del tribunale di Monza. Lo rende noto la legale che difende il ragazzo, Renata D’Amico. Nel corso della prossima udienza verrà discussa quindi la possibilità di trasferire in una struttura psichiatrica Garzia, che al momento di trova in carcere.
L’omicidio risale al 21 aprile: Fabiola Colnaghi, come ha confessato il figlio, è stata uccisa a calci e pugni: “Ero depresso, nervoso, ci pensavo da tempo, poi vedendo l’allegria di mia madre tranquilla che canticchiava, mi è partito il raptus“. Il ventiquattrenne ha dichiarato ai carabinieri di essere stato colto da un momento di grande sconforto: le liti con la madre erano frequenti e dopo l’aggressione fu lui a chiamare le forze dell’ordine.