Dai banchi del consiglio comunale di Grotte, 5mila abitanti nell'Agrigentino, ai banchi dell’Assemblea regionale: è il salto della neo deputata, eletta grazie al fatto di essere stata inserita nel listino del presidente Schifani anche grazie al peso politico del suo consorte, segretario regionale dell’Udc. Una vittoria per due
Soltanto 25 voti. Tanti sono bastati a Serafina Marchetta (conosciuta come Rosellina) per essere eletta all’Assemblea regionale siciliana. Un salto politico di non poco conto, considerando che passa dai banchi del consiglio comunale di Grotte, paese dell’Agrigentino che conta poco più di 5mila abitanti, ai banchi dell’Assemblea regionale. Ma com’è stato possibile che con così pochi voti abbia conquistato l’elezione? Merito della legge elettorale in prima battuta, con l’aiuto di un accordo politico: sono questi gli elementi cardine di una vittoria elettorale dai contorni surreali. Rosellina Marchetta era infatti inserita nel listino di Renato Schifani e la legge elettorale siciliana prevede che tutti i candidati nella lista del presidente vincente siano eletti a loro volta. Ma non solo, la legge elettorale impone anche che nel listino ci sia l’alternanza di genere e che tutti i candidati siano a loro volta candidati in liste provinciali.
Per colmare un gender gap innanzitutto, a questo è servito l’inserimento di Marchetta nel listino di Schifani. Tra le donne, però, non era la sola: a completare l’elenco rosa della lista del presidente c’erano pure Marianna Caronia, per Prima l’Italia, ovvero il simbolo presentato dalla Lega in Sicilia, ed Elvira Amata, per Fratelli d’Italia. Caronia, candidata anche a Palermo ha ottenuto 4095 voti. Amata, candidata pure a Messina ha incassato addirittura 7mila voti. Mentre Marchetta, candidata nelle file della Dc di Cuffaro a Trapani (nonostante lei sia di Agrigento) vanta solo 25 preferenze. Non la meno votata in Sicilia, dove 3 candidati hanno ottenuto 0 voti, ma poco c’è mancato. Come sia potuto accadere diventa più comprensibile però se si guarda agli accordi elettorali nel centrodestra prima delle elezioni e se si guarda al consorte di Marchetta. I candidati dell’Udc sono confluiti nella lista della Nuova Democrazia Cristiana di Cuffaro, ma non senza una contropartita.
Decio Terrana, con il quale Rosellina è sposata da 38 anni, cioè da quando era maggiorenne (adesso ne ha 56) e col quale ha avuto 5 figli, è segretario regionale dell’Udc ed era candidato ad Agrigento nella Nuova Dc. E se Marchetta ha preso pochi voti, Terrana, ad Agrigento, ne ha ottenuti 2725. Non a caso, dopo le elezioni, è stato ad Agrigento, infatti, che Marchetta è salita su un palco per ringraziare gli elettori. Una mera riempi-lista all’ombra del marito? Sarebbe del tutto ingeneroso considerato che in realtà la neo deputata democristiana ha una lunga esperienza politica, seppur nel piccolo paesino agrigentino di Grotte, dove è stata anche presidente del consiglio comunale. Ma lei che non “rilascia più interviste prima dell’insediamento”, parlando con Repubblica fresca di elezione, ha ammesso: “All’Ars sarò affiancata da mio marito: è il mio grande maestro, seguirò i suoi consigli come ho sempre fatto”. E non a caso anche sui social – dove lei non c’è ma c’è il marito che come foto-profilo, dopo l’elezione, ha messo una foto con la moglie deputata – fioccano congratulazioni per entrambi: “A Decio voglio riconoscere grandissima abilità politica, nessuno gli ha mai regalato niente – scrive tale Pietro Liliana Castronovo sul profilo social di Grotte – Nulla si ottiene senza sacrificio ed impegno. Auguri e buon lavoro a Rosellina. Auguri e buon lavoro a questa bella coppia a cui chiediamo di mettere al primo posto il nostro bel paesino, e di promuovere tutte le iniziative possibili per progresso civile e sociale della nostra bella terra di Sicilia”. Eppure lui, in realtà, non è stato eletto. Ma tant’è.