Il caro energia incide anche sulle amministrazioni comunali e nel caso di Milano potrebbe riportare i dipendenti pubblici in smart working. Palazzo Marino sta studiando un piano, che verrà presentato la prossima settimana ma di cui si è discusso in giunta già oggi, per risparmiare sulle bollette visto che si annuncia una stangata con i rincari che potrebbero pesare per 60 milioni in più sulle casse del Comune. L’iniziativa non riguarderà quelli che hanno un rapporto diretto con il pubblico.

Un altro punto su cui il capoluogo lombardo sta lavorando è quello dell’illuminazione pubblica e, visto che si avvicina il Natale, sulle luminarie delle feste che però non saranno spente. A Milano le luci di Natale ci saranno ma “più contenute, a led, magari con orari un po’ più ridotti. Però penso che le luminarie debbano rimanere”, ha spiegato il sindaco Beppe Sala. Sempre sul fronte dell’illuminazione un’altra ipotesi in campo è quella, in collaborazione con i commercianti, di spegnere prima le vetrine dei negozi. Non c’è il rischio invece che si fermino i mezzi pubblici per il caro energia e un’altra buona notizia per i cittadini è che, almeno quest’anno, non aumenterà il biglietto del trasporto pubblico.

Anche i dipendenti della Regione Lazio continueranno a lavorare in smart working e negli uffici sarà comunque ridotta l’illuminazione, con chiusura anticipata di alcune strutture o di quegli uffici che non hanno contatti con il pubblico e che non forniscono servizi essenziali. C’è poi la diminuzione della temperatura del riscaldamento come già annunciato dal Governo con l’arrivo della stagione invernale. A Napoli invece il Comune per far fronte al caro bollette sta ipotizzando di ridurre l’illuminazione degli edifici comunali e di riorganizzarli. Intanto il sindaco, Gaetano Manfredi, ha rinnovato il suo invito al Governo “a sostenere le famiglie e soprattutto i piccoli imprenditori contro il caro energia che sta già creando un danno economico enorme”. A Palermo non c’è ancora un vero e proprio piano per il risparmio, ma il Comune ha già affidato ad un gruppo di esperti tutte le valutazioni del caso “affinché non si agisca con improvvisazione e panico, talvolta anche a scapito della sicurezza cittadina”, ha commentato il sindaco, Roberto Lagalla. Nella provincia di Trento si stima già invece a quali risparmi potrebbero portare le misure varate per gli uffici dell’amministrazione e delle società partecipate. Qui, tra le altre cose, i riscaldamenti verranno spenti anticipatamente il venerdì alle 13 e sarà vietato l’utilizzo di fornelli e apparecchiature elettroniche. Per un risparmio atteso del 20% su una spesa stimata di 25 milioni di euro.

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