La Germania ribadisce il no ad interventi sul prezzo del gas. Draghi: ""Sull'energia le cose si stanno muovendo"
Informale era ed informale è rimasto. Come previsto il vertice Ue di Praga per affrontare il problema della crisi energetica si è chiuso senza significativi passi in avanti. “Ogni intervento rivolto ai prezzi” del gas “sul mercato solleva automaticamente interrogativi sulla sicurezza dell’approvvigionamento, quindi dobbiamo discutere queste cose con molta attenzione”, ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz al termine del vertice. “Siamo tutti concordi che i prezzi del gas sono troppo alti e dobbiamo discutere con la Norvegia, gli Stati Uniti, il Giappone e la Corea su come abbassarli”, ha aggiunto. “C’è la determinazione comune per mobilitarci e la nostra comune ambizione è ridurre i prezzi: dobbiamo progredire sulle misure necessarie in tempo per il prossimo consiglio”, ha affermato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. “Vi è grande sostegno tra i leader Ue sul fatto che dopo la primavera è cruciale arrivare ad acquisti comuni sul gas, per avere un potere di acquisto comune”, ha spiegato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.- “Stiamo cercando nuovi finanziamenti per il Repower Eu” ha poi affermato la presidente della Commissione.
“Sull’energia le cose si stanno muovendo. La Commissione presenterà al Consiglio del 19 ottobre una proposta in cui i tre elementi – tentare di diminuire i prezzi, avere un elemento di solidarietà nel meccanismo e inizio della riforma del mercato dell’elettricità – ci saranno”, aveva affermato il presidente del Consiglio Mario Draghi prima dell’inizio dell’incontro aggiungendo di condividere il piano presentato dai commissari Ue Paolo Gentiloni e Thiery Breton. Il piano, cassato da Germania e Olanda, è stato però disconosciuto dalla Commissione che lo ha definito un’ “iniziativa personale”. “L’atmosfera è stata buona, non dovevamo prendere decisioni. Abbiamo parlato di due cose. La prima è che i prezzi del gas devono scendere, e la seconda è andare avanti sulla road map della Commissione. Non dobbiamo lavorare sulla base di posizioni ideologiche ma dobbiamo evitare misure che aumentino i prezzi del gas”, ha commentato il premier olandese Mark Rutte uscendo dal Castello di Praga. E chi gli chiedeva se, nel corso del vertice, qualcuno ha mosso critiche all’Olanda o alla Germania Rutte ha risposto: “No, non ho sentito attacchi alla Germania e nessuno ci ha attaccato”.
Olaf Scholz, Pedro Sánchez e António Costa, primi ministri rispettivamente di Germania, Spagna e Portogallo, si incontreranno il prossimo 14 ottobre a Berlino per parlare di approvvigionamento energetico, in particolare del sempre più discusso gasdotto MidCat che dovrebbe collegare Spagna e Francia, migliorando l’integraizone della penisola iberica con la rete europea. L’incontro, annunciato oggi, si svolgerà a margine del Congresso dei socialisti europei, previsto per i prossimi 14 e 15 ottobre nella capitale tedesca, e servirà anche per preparare il vertice del Consiglio europeo dei prossimi 20 e 21 ottobre a Bruxelles. I capi di governo di Spagna e Portogallo, Pedro Sánchez e Antonio Costa, terranno poi una riunione a Parigi con il presidente francese, Emmanuel Macron, l’incontro si terrà prima del prossimo Consiglio europeo e si parlerà di condotti per il gas e per l’idrogeno, così come di collegamenti elettrici.
L’allergia a qualsiasi intervento di calmieramento dei prezzi è stata manifestata mercoledì scorso dai paesi produttori dell’Opec+ che hanno deciso di ridurre la produzione di due milioni di barili di petrolio al giorno in sfregio agli appelli di Usa ed Europa. Ieri anche l’Algeria, paese a cui l’Italia si è rivolta per compensare la maggior parte delle mancate forniture dalla Russia, ha espresso la sua contrarietà all’introduzione di un tetto ai prezzi del gas. ESul fronte nordafricano stamane il ministro del Petrolio libico, Mohamed Aoun, ha affermato che un nuovo gasdotto parallelo a quello esistente potrebbe essere posato fino in Italia entro quattro-sei mesi“. Il ministro inoltre ha ricordato che la Libia esporta in Italia da 250 a 300 milioni di piedi cubi (10 milioni di metri cubi) di gas al giorno, viene aggiunto. “Ci sono diverse scoperte che contengono enormi quantità, stimate in trilioni di piedi cubi di gas, ma il loro sviluppo richiederà tempo”, ha avvertito Aoun. Nel frattempo, dopo le fiammate dei giorni scorsi, i prezzi del gas chiudono la settimana in calo dell’11% e attestandosi a 156 euro al megawattora sul mercato di Amsterdam per effetto del buon livello di riempimento degli stoccaggi raggiunto nei paesi europei.