C’è un altro morto per listeriosi. Si tratta di un 75enne le cui condizioni erano state definite da subito molto gravi a causa anche di alcune patologie pregresse. L’uomo, originario di Bojano (Campobasso), era ricoverato in Terapia intensiva al Cardarelli di Campobasso. L’anziano da giorni era in Rianimazione dopo aver ingerito un alimento, probabilmente della ricotta. È deceduto nel pomeriggio di oggi. Sul caso è stata avviata una verifica dell’ufficio Igiene per risalire al tipo di alimento all’origine del contagio. Il batterio Listeria si trova tipicamente nei formaggi a latte crudo e carne tritata ma anche nell’acqua e nelle verdure sporche. Nei giorni scorsi dopo il caso dei wurstel di pollo, l’allarme era scattato per alcune confezioni di tramezzini al salmone e maionese del marchio Allegri Sapori. L’azienda aveva disposto il richiamo dal mercato di alcuni lotti con la raccomandazione “di non consumare il prodotto, di riportarlo al punto vendita per rimborso o sostituzione entro il 10 ottobre”. Sotto la lente erano finiti i tramezzini dell’azienda compresi nei lotti n. 22952 1 e n. 22952 2, su cui è stata segnalata la presenza di “Listeria monocytogenes”.
Sono comunque i formaggi molli – secondo un elenco pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità – gli alimenti più a rischio listeria: primo dell’elenco è il formaggio molle con muffa in superficie (come il Brie e il Camembert), seguito dal formaggio molle con muffa nella massa (come il gorgonzola). Seguono tutti i tipi di paté, il latte crudo, il salmone affumicato, i salumi poco stagionati ed i cibi poco cotti, ma anche la frutta e la verdura. Tra i consigli del ministero della Salute per ridurre il rischio di contrarre la listeriosi nella manipolazione degli alimenti, anche in casa propria, ci sono “lavarsi spesso le mani, pulire frequentemente tutte le superfici e i materiali della cucina che vengono a contatto con gli alimenti come utensili, piccoli elettrodomestici, frigorifero, strofinacci e spugnette”. Ma anche “conservare in frigorifero gli alimenti crudi, cotti e pronti al consumo in modo separato e all’interno di contenitori chiusi”. Poi è fondamentale “cuocere bene gli alimenti seguendo le indicazioni del produttore riportate in etichetta”, poiché il batterio è sensibile alle alte temperature.
Dal 2020 ad oggi erano quattro le persone decedute e 66 i casi clinici di listeriosi identificati in Italia. I decessi – come aveva spiegato il ministero della Salute – sono avvenuti a dicembre 2021, marzo 2022 e giugno 2022 in Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna e tutti hanno riguardato persone immunocompromesse o particolarmente fragili. La malattia si manifesta, in genere, con una forma febbrile gastroenterica, ma in alcuni casi può portare a forme invasive gravi con setticemia, meningite, encefalite.