Il mercato dell’auto italiano, dopo mesi in flessione, dà qualche segno di vitalità. A settembre, infatti, sono state immatricolate 110.976 vetture, con una crescita del 5,4% rispetto alle 105.318 unità di settembre 2021. Certo, il computo dei primi nove mesi dell’anno è da dimenticare: nel 2022 le nuove immatricolazioni (aggiornate al mese di settembre) sono state 976.055, in flessione di circa 190.000 vetture sul 2021; ossia un calo del 16,3%.
Commentando i dati di settembre, Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE afferma: “La forte flessione della quota di auto plug-in scese a settembre al 4% (la seconda più bassa dell’anno) e l’appiattimento di quella delle elettriche pure al 4,5% (dimezzando quasi l’8% di settembre 2021), è un chiaro indice del definitivo esaurimento dell’effetto incentivi 2021 e del fatto che gli incentivi 2022 non siano ancora a pieno regime dopo 3-4 mesi dall’attivazione della piattaforma”.
I temi che l’UNRAE si augura entrino nell’agenda del nuovo Governo per consentire al settore automotive di accelerare nel percorso di transizione, vertono su tre assi principali: “In primo luogo – ricorda Crisci – un robusto stimolo al rinnovo di un parco circolante molto anziano che causa conseguenze drammatiche in termini ambientali e di sicurezza stradale. Occorre, poi, accelerare l’infrastrutturazione di tutto il territorio nazionale con punti di ricarica pubblici e privati, indicando chiaramente tempi, luoghi, tipologie di colonnine da installare e soggetti incaricati di gestire gli investimenti. Infine, una revisione strutturale della fiscalità che pesa sul settore, sia nei confronti dei privati sia delle aziende”.
Analizzando il mercato, si evidenzia il calo delle immatricolazioni dei privati, che scendono al 59,1% di quota in settembre (-7,5% su settembre 2021), in linea con il 59,2% dei primi 9 mesi. Nuova flessione per le autoimmatricolazioni (le cosiddette “auto a km zero”, che i concessionari si auto-intestano per raggiungere i target di vendita e poi rivendono a prezzi più bassi), all’8,2% di share (8,5% nel cumulato). Ottima performance per il noleggio a lungo termine, che rappresenta il 23,5% delle immatricolazioni del mese; in gennaio-settembre la quota è del 21,6%. Il noleggio a breve termine si ferma al 2,7% (4,6% nei 9 mesi); le società salgono al 6,5% di quota in settembre e al 6% in gennaio-settembre.
Tra le alimentazioni, alla crescita del motore a benzina (27,2% di quota nel mese, +2,2 p.p., e 27,8% nel cumulato) si affianca un incremento del diesel che, invertendo il trend di flessione dei volumi, si posiziona al 19,3% di share, in linea con lo scorso anno (20,3% nei 9 mesi). Leggera contrazione per il Gpl che rappresenta l’8,7% del mercato, quota in linea con l’8,6% del cumulato. Il metano conferma la tendenza di pesante flessione, fermandosi allo 0,6% di rappresentatività (0,9% nei 9 mesi). Come anticipato, nonostante gli incentivi, le vetture plug-in con il 4% confermano la seconda quota peggiore da febbraio 2021 (5,0% in gennaio-settembre) e le BEV si posizionano al 4,5% (3,6% nel cumulato). In crescita le ibride, che si posizionano al 35,7% del totale (33,8% in gennaio-settembre); con un 9,1% per le “full” hybrid e 26,6% per le “mild” hybrid.