A nove mesi dagli arresti è arrivata la sentenza di primo grado in abbreviato che aveva portato a 17 misure cautelari tra Milano e Pavia nell’ambito di un’inchiesta sulla ‘ndrangheta in Lombardia. Sedici anni e 8 mesi sono stati inflitti a Rocco Barbaro, 31 anni, e 18 anni e 6 mesi per il padre Antonio, 54 anni. L’inchiesta della Guardia di finanza di Pavia, coordinata dal pm della Dda milanese Gianluca Prisco, lo scorso gennaio aveva portato a svelare l’esistenza di storiche famiglie ‘ndranghetiste originarie di Platì (Reggio Calabria) e radicatesi al nord, in particolare nei territori a cavallo tra le province di Pavia, Milano e Monza Brianza e nel Torinese.
Tra i condannati, con sentenza del giudice per l’udienza preliminare, Daniela Cardamone, anche Domenico Sergi a 8 anni e 8 mesi. Gli arresti erano stati eseguiti il 10 gennaio con accuse che andavano dall’associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti alla detenzione e porto di armi fino ad una serie di episodi di estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. E in questo quadro si inserivano le intercettazioni, con frasi intimidatorie, contenute nell’ordinanza firmata dal gip Raffaella Mascarino. “L’ho presa e l’ho messa sul tavolo (l’arma, ndr) … gli ho detto … vedi che ti ammazzo … come ai cani ti ammazzo … e me ne sono andato”, diceva, intercettato, Rocco Barbaro.