Economia

Rigassificatore Piombino, Snam comincia i lavori per l’arrivo della nave. Anche se la Conferenza dei servizi finirà tra due settimane

Aree recintate, cataste di tubi depositati, terreni picchettati: la società accelera. Ma il percorso di partecipazione che dovrebbe raccogliere le osservazione e che coinvolgerà 35 enti. In consiglio regionale bocciato l'odg del M5s (sostenuto dal centrodestra) che chiedeva di sospendere tutto in attesa di capire la volontà del nuovo governo. Giani: "Sarebbe illegale"

Rigassificatore avanti tutta. Molto prima della fine della Conferenza dei servizi, fissata per il 21 ottobre e sorvolando sul parere dei 35 enti chiamati ad esprimersi sul progetto, Snam procede dritta per la sua strada e inizia i lavori per l’arrivo della nave Golar Tundra nel porto di Piombino. Già una settimana fa i cittadini avevano denunciato attività frenetiche nella zona artigianale di Montegemoli, vicino alla discarica. Di punto in bianco l’area era stata recintata ed erano state avvistate cataste di tubi di acciaio da 65 pollici utili a collegare la banchina est della darsena nord, che dovrà ospitare la nave, alla rete nazionale del gas, distante poco più di 8 chilometri. Era solo l’inizio. Poco dopo sono iniziati i rilevamenti nella zona della Vignarca, verso Riotorto, giustappunto in prossimità del punto di innesto della rete nazionale del gas, picchettati i terreni intorno, comparse le reti da cantiere.

“A quanto sembra la conferenza dei servizi recentemente convocata sarà poco più che una formalità per Snam, che sta già stoccando materiale per avviare i lavori”, si legge in una nota delle consigliere regionali del M5s in Toscana, Irene Galletti e Silvia Noferi. La cittadinanza è in allarme e certo non tranquillizzano le parole del commissario e presidente della Toscana Eugenio Giani che sulla questione si limita a dire: “Snam ha solo depositato tubi e materiali”.

Anche perché l’aria che tira in città è a questo punto di diffidenza pura. La decisione del rigassificatore nel porto di Piombino, già colpito da una crisi durissima e da un territorio contaminato in attesa di bonifiche promesse e mai compiute, che vanta dal 2000 la triste denominazione di sito di interesse nazionale ad opera del ministero dell’Ambiente, è stata avversata in tutti i modi dalla popolazione e dai partiti del territorio fin dalla prima ora e senza distinzione di appartenenza. Anche senza risultato. Ancora questa settimana il consiglio regionale della Toscana ha respinto, con il voto contrario di Pd e Italia viva e quello favorevole di tutti i gruppi di opposizione, l’ordine del giorno presentato dal Movimento 5 stelle, che chiedeva a Giani l’interruzione di qualsiasi atto volto alla realizzazione del rigassificatore di Piombino per richiedere la valutazione di un’ubicazione al nuovo governo. “Questo atto chiede al commissario straordinario di fare cose illegali – ha replicato Giani – Io ho un compito ben preciso e vado avanti secondo la legge esprimendomi per il sì o per il no entro il 27 ottobre”.

Il fatto è che è proprio la legge in questa storia a essere stata sacrificata sull’altare dell’emergenza energetica. Il 12 agosto scorso il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani comunicava in una lettera all’Unione europea l’esenzione dalla Valutazione di impatto ambientale per il rigassificatore di Piombino, data l’eccezionalità della situazione. E pace se il presidente Giani poco più di un mese prima aveva annunciato la sua firma all’intera operazione solo a patto che fosse eseguita una doppia valutazione di impatto ambientale. Invece no, le regole saltano, eppure si respira ottimismo sulla fattibilità del progetto. Lo stesso che in questi mesi Giani non ha mancato di manifestare in più occasioni. L’ultima volta in ordine di tempo mercoledì a Firenze, a margine del salone Expomove. “Ogni giorno che passa vedo che la cosa è possibile”, ha detto.

Nessuna menzione sulle numerose osservazioni al progetto arrivate alla Regione via pec da parte di enti e privati cittadini e pubblicate sul suo portale. Intanto Snam rassicura e spiega che il rigassificatore non interferirà con l’attività di rifornimento via nave della acciaieria Jsw, minimizza il rischio di una collisione in porto e annuncia un piano di sicurezza contro eventuali minacce terroristiche. Non è convinto il sindaco di Piombino di Fratelli d’Italia Francesco Ferrari che ribadisce la contrarietà dell’amministrazione al rigassificatore dentro e fuori dal porto. Mentre i comitati cittadini indicono un’assemblea pubblica sabato prossimo e una manifestazione con sciopero generale il 20 ottobre a cui hanno aderito finora i sindacati di Usb. In programma, invece, oggi a Firenze la seconda riunione della Conferenza dei servizi dove Snam potrebbe dare indicazioni sul trasferimento offshore della nave.