Sbarcati fra l’incredulità dei 500 abitanti di Gambell, dopo l'approdo i due cittadini russi sono stati trasferiti ad Anchorage. Le loro richieste di asilo sono al momento sotto esame
Sono partiti dalla città di Egvekinot, nel nord est della Russia. Hanno attraversato le gelide acque dello stretto di Bering a bordo di una piccola imbarcazione e sono approdati al villaggio di Gambell, sull’isola di San Lorenzo, in Alaska. Sbarcati fra l’incredulità dei 500 abitanti del paese, i due cittadini russi hanno raccontato di essere scappati per sfuggire alla mobilitazione parziale voluta da Vladimir Putin per la guerra in Ucraina. “Sono approdati martedì – 4 ottobre – a bordo di una piccola imbarcazione”, riferisce il Dipartimento della Sicurezza Nazionale, allertato immediatamente per il loro arrivo. Dopo l’approdo a Gambell, i due sono stati trasferiti ad Anchorage, la capitale dell’Alaska, per i necessari controlli. Le loro richieste di asilo sono al momento sotto esame.
“Il loro arrivo ci ha colto di sorpresa”, ha ammesso il governatore dell’Alaska Mike Dunleavy. “Non ci attendiamo però un flusso continuo. Non ci sono indicazioni in questo senso, questa potrebbe essere una ‘una tantum'”, ha aggiunto. Il senatore Dan Sullivan non esclude invece nuovi arrivi: le autorità federali “dovrebbero avere un piano pronto nel caso in cui altri russi decidessero di attraversare lo stretto di Bering e arrivare in Alaska”. L’incidente “mostra chiaramente due cose: la prima è che i russi non vogliono combattere la guerra di Putin contro l’Ucraina. La seconda è che, vista la prossimità alla Russia, l’Alaska gioca un ruolo cruciale nella sicurezza nazionale degli Stati Uniti”, ha concluso Sullivan. Gli fa eco la senatrice Lisa Murkowski, secondo la quale l’incidente mette in evidenza il “bisogno di sicurezza maggiore nell’artico americano”. La traversata dei due riservisti nelle acque di Bering diventa ora una questione di sicurezza nazionale.