Era il comandante delle forze russe in Siria e ha condotto le operazioni in Donbass. Ora il generale Serghei Surovikin “è stato nominato al comando del gruppo congiunto delle forze impegnate nell’operazione militare speciale” in Ucraina. L’annuncio arriva dal il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass. A fine giugno l’intelligence britannica aveva già riferito della nomina di Surovikin a capo del gruppo dell’esercito meridionale (Sgf), al posto del generale Alexander Dvornikov. Considerato un falco, il 55enne colonnello generale è stato finora a capo delle forze aerospaziali. Secondo Londra il nuovo responsabile militare dell’offensiva è “da trent’anni bersaglio di accuse di corruzione e brutalità”. E anche perché capace di perdere pochi uomini in battaglia.
Soprannominato generale Armageddon aveva assunto il ruolo di capo delle forze aerospaziali lo scorso dicembre dopo che il 6 ottobre il colonnello generale Viktor Bondarev era stato rimosso dal vertice su ordine del presidente Vladimir Putin. Surovikin si è laureato alla Scuola di Comando delle Armi di Omsk “M.V. Frunze”, e in seguito, con il massimo dei voti ha proseguito e completato gli studi all’Accademia Militare “M.V. Frunze” di Mosca nel 1995 e successivamente all’Accademia militare dello stato maggiore delle forze armate di Mosca nel 2002. Dal giugno 2004 ha comandato la 42a Divisione delle Guardie di stanza in Cecenia.
Dal novembre 2008 a gennaio 2010 Surovikin è stato Capo della direzione delle operazioni principali dello stato maggiore delle forze armate. Da gennaio a dicembre 2010 Capo di stato maggiore del distretto militare Volga-Urali (con sede a Ekaterinburg); da dicembre 2010 ad aprile 2012 Capo di stato maggiore del distretto militare centrale; nel 2012 ha guidato il gruppo di lavoro del Ministero della Difesa per istituire una polizia militare con un’ulteriore prospettiva di essere nominato capo della Direzione Principale della Polizia Militare. Da ottobre 2012 a ottobre 2013 è stato nominato Primo vicecomandante del Distretto Militare Orientale – Capo di stato maggiore (con sede a Khabarovsk) e nell’ottobre 2013 comandante dello stesso distretto. Dal marzo 2017, ultimo e prestigioso incarico che potrebbe aver convinto Putin alla sua scelta, ha comandato il raggruppamento interforze di stanza in Siria.
Sotto la sua azione di comando Surovikin è riuscito a realizzare un significativo passo avanti nella lotta contro le diverse milizie jihadiste alla liberazione di gran parte del territorio della Siria, compresa le città di Deir ez-Zor, Mayadin e Abu Kamal, ultima roccaforte dello Stato Islamico. Il giornale Novaya Gazeta ha ricordato che nel 1991, Surovikin, per decisione del Comitato di emergenza statale – come si autodefinì allora il gruppo che si mise alla testa del fallito golpe – guidò personalmente una colonna di veicoli blindati, che durante il putsch di agosto schiacciarono alcuni manifestanti. Per questo fu arrestato e ha trascorso circa sette mesi nel centro di detenzione preventiva di Matrosskaya Tishina.
Questa decisione, resa insolitamente pubblica da Mosca, arriva dopo una serie di battute d’arresto dell’esercito russo in Ucraina, che hanno provocato critiche all’interno dell’establishment. Nei giorni scorsi la Russia avrebbe silurato altri comandanti: il colonnello generale Alexander Chaiko, a capo del distretto orientale. Deposto anche il comandante del distretto militare occidentale, il colonnello generale Alexander Zhuravlyov, sostituito dal tenente generale Roman Berdnikov. Poco dopo le pesanti sconfitte russe nel nord-est e la riconquista da parte dell’Ucraina di Lyman, strategico avamposto nel Donetsk. Intanto nei giorni scorsi il luogotenente di Vladimir Putin in Cecenia, Ramzan Kadyrov, accusato di gravissime violazioni dei diritti umani e sotto sanzioni di Ue e Usa, ha dichiarato nel giorno del suo compleanno di essere stato insignito del grado di generale colonnello. “Voglio condividere con voi un’altra buona notizia. Il presidente della Russia mi ha conferito il grado di colonnello generale. Il decreto è stato emesso con il numero 709. Vladimir Vladimirovich me ne ha informato personalmente e si è congratulato con me “, ha scritto Kadyrov. Nei giorni scorsi Kadyrov ha dichiarato che avrebbe inviato i suoi tre figli minorenni a combattere in Ucraina.