Scontro concitato alla “Zanzara” (Radio24) tra Mauro Giannini, sindaco di Pennabilli, paese di 2800 abitanti in provincia di Rimini, e i conduttori della trasmissione, Giuseppe Cruciani e David Parenzo. Giannini, ex leghista e attualmente esponente della lista civica Identità Montana, è balzato agli onori delle cronache per un commento rilasciato lo scorso 30 settembre sul proprio profilo personale Facebook a un utente che gli chiedeva se fosse fascista: “Sono nato con la camicia nera e morirò con la camicia nera”.
L’Anpi e il Pd di Rimini ne hanno chiesto immediatamente le dimissioni, ma il primo cittadino non ci pensa affatto: “Io non ho fatto proprio niente, sono stato tacciato di fascismo da quelli che non fanno niente dalla mattina alla sera, perché non sanno fare altro. Ma poi sanno la Costituzione cosa dice? Quell’articolo della sovranità che è in mano al popolo. Io non ho fatto nessuna marcia su Pennabilli, sono stato eletto democraticamente e i cittadini mi vogliono bene. Non mi mandano a casa così”.

Giannini, però, incalzato da Cruciani e da Parenzo, nel tentativo di giustificarsi e di smentire l’accusa di fascismo, fa una vera e propria operazione di cherry picking: “La camicia nera è quella degli Arditi, che c’erano prima del fascismo. Il mio è uno spirito di vita: io sono uno spirito dannunziano e cameratesco. Se vogliamo poi parlare di spirito fascista come di uno spirito dannunziano e garibaldino, perché no? Ma il fascismo non l’ha inventato Mussolini. Io sono cresciuto col mito del superuomo, dell’eroe, della gioventù maschia. E non li ha inventati Mussolini, c’erano già. Mussolini ha fatto tutte cose buone, ha sbagliato solo a mettersi con Hitler e ad andare in guerra”.
“Stiamo parlando di un signore che nella vita alleva somari, quindi anche se stesso”, insorge Parenzo.
“Sono anche allevatore di somari, sì. E allora? – ribatte Giannini, che confonde Parenzo con Cruciani – Il somaro è un animale intelligente”.

La polemica deflagra poi sulla figura del Duce. “Matteotti non è stato ucciso da Mussolini – afferma il primo cittadino – ma da dei delinquenti. Mussolini dittatore? Gli hanno dato l’incarico proprio come negli ultimi anni il presidente della Repubblica lo ha dato ai non eletti. Il signor Draghi, Monti, eccetera eccetera, non sono stati eletti. Draghi ha avuto l’incarico come l’ha avuto Mussolini: senza essere eletto. Sono i cittadini che devono eleggere in una democrazia. E poi ditemi un po’ come è andato a casa Berlusconi. È stato un colpo di Stato. Sono cose che si sentono in giro”.
“Sì, si sentono nella stalla in cui allevi quei cazzo di asini”, commenta Parenzo.

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