“Lavorare non può significare porre a rischio la propria vita”. È questo il messaggio principale che Sergio Mattarella ha voluto comunicare in occasione della Giornata Nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. Il presidente della Repubblica ha scritto al presidente dell’ANMIL Onlus, Zoello Forni, sottolineando che la giornata rappresenta “un’occasione preziosa per richiamare l’attenzione su un fenomeno inaccettabile in Paese moderno” che “ha posto il lavoro a fondamento della vita democratica”.
Come si può leggere nei dati Inail diffusi dall’Associazione nazionale dei mutilati ed invalidi del lavoro, nei primi otto mesi del 2022, gli incidenti mortali sul lavoro in Italia sono stati 677 con una media di quasi tre vittime al giorno. Numeri in calo rispetto allo stesso periodo del 2021 in cui morirono 772 lavoratori, ma comunque altissimi per un paese “moderno”, come sottolinea anche Mattarella. In totale, gli infortuni denunciati nel periodo gennaio-agosto sono 484.561 (cioè 2.019 al giorno), con un aumento del 38,7% rispetto ai 349.449 dei primi otto mesi del 2021. Mentre le malattie professionali sono state 39.367 (+7,9%).
Numeri “drammatici” come sottolinea anche Mattarella stesso nella lettera: “I numeri delle vittime degli incidenti sul lavoro, nonostante i numerosi provvedimenti normativi con i quali si è cercato, nel tempo, di prevenirli, sono allarmanti, drammatici – scrive il Capo dello Stato – Raccontano storie di vite spezzate, di famiglie distrutte, di persone gravemente ferite, di uomini e donne che invocano giustizia”. Queste persone, spiega “si appellano alle istituzioni” ma anche “ai datori di lavoro” e “alla coscienza di chiunque sia nelle condizioni di rendere i luoghi di lavoro posti sicuri, in cui sia rispettata la dignità della persona”. Nonostante le nuove tecnologie abbiano “mutato radicalmente la natura e la stessa dimensione spazio-temporale dei luoghi di lavoro” questo sviluppo non è stato accompagnato da una “crescita proporzionata delle iniziative verso la prevenzione”, specifica ancora Mattarella nel messaggio.
“L’affermazione dei diritti sui luoghi di lavoro, primo quello alla vita, oltre che essere un termometro della vita civile, è un generatore di valore per la società, per i lavoratori, per le imprese”, continua ancora il presidente esprimendo, infine, l’apprezzamento per l’impegno dell’Associazione Nazionale dei Mutilati ed Invalidi del Lavoro.
I numeri elevati, avverte però il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, non devono “assuefarci”. “Quotidianamente e siamo costretti ad aggiornare il triste contatore delle vittime sul lavoro – scrive il ministro in un messaggio sempre indirizzato all’Anmil – e anche se il dato statistico risulta in calo, non possiamo rassegnarci ad una logica quasi di assuefazione alle continue notizie di incidenti”. “Nella mia esperienza posso dirvi che ogni vittima lascia il segno. Tutte le vittime lasciano una ferita indelebile perché sono vite strappate ai loro affetti, alle loro famiglie, alla nostra società”, continua Orlando, sottolineando che, per quanto si possa agire sul piano “normativo, repressivo, dei controlli”, questo è solo uno dei fronti della battaglia. “Un secondo piano, altrettanto importante, è quello culturale, della consapevolezza sia delle imprese che dei lavoratori – spiega ancora – Proprio per questo ripeto che serve un grande patto sociale e culturale per riconoscere ai lavoratori la giusta dignità, i giusti trattamenti economici e di welfare, la partecipazione attiva alla vita di impresa, i diritti e standard adeguati di sicurezza”. Ricordando il potenziamento dell’organico all’interno dell’Istituto nazionale del lavoro, Orlando sottolinea di aver aumentato i controlli nel periodo del suo operato, creando un coordinamento “operativo a livello territoriale tra Inl, Asl e altri organi di vigilanza”. Ma non solo. Il ministero in questi anni, specifica, è intervenuto anche “in materia di formazione del datore di lavoro, del dirigente e del preposto” così come “siamo intervenuti anche sugli appalti e nella governance di misure di un certo rilievo come il 110”.
Orlando nel messaggio, infine, dedica un passaggio anche all’alternanza scuola/lavoro contro la quale, anche in questi ultimi giorni, moltissimi studenti sono scesi in piazza. “Siamo arrivati alla definizione di un protocollo con il Ministero dell’Istruzione – conclude il ministro -, e tutte le centrali di controllo, proprio per innalzare il livello di sicurezza nell’ambito di questi progetti, perché non si può morire come è accaduto da ultimo al povero 18enne Giuliano De Seta. Con l’Inail abbiamo realizzato progetti importanti e finanziato misure per l’innalzamento degli standard di sicurezza”.