Il ministro della Transizione ecologica spiega che "è fondamentale che i rigassificatori vengano messi in funzione il prima possibile perché ne va della sicurezza nazionale" e sottolinea la necessità di decisioni politiche per contrastare il caro energia: "Il Parlamento si deve riappropriare delle proprie prerogative"
“Abbiamo messo in sicurezza il paese, dovremmo fare una stagione invernale tranquilla“. Lo dice Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, in merito all’approvvigionamento energetico, durante un’intervista al Green Talk di Rcs Academy. I prossimi mesi, spiega Cingolani, non saranno comunque facili: “Purtroppo non toglieremo la sofferenza a famiglie e imprese“, ma gli stoccaggi hanno superato il 90% e “il Pnrr marcia senza perdere nemmeno un giorno”.
Per quanto riguarda l’aumento dei prezzi, Cingolani parla della possibile decisione della Commissione europea sul price cap, che dovrebbe arrivare il 20 ottobre: “Stasera ci sarà una riunione informale dei ministri dei paesi più energivori. Credo che si possa giungere ad una conclusione, un compromesso, che possa limitare i costi“. Dopo diversi mesi di incertezza dei partner europei ora “la stragrande maggioranza dei paesi vuole un meccanismo di limite al costo. È un anno che martelliamo su questa cosa”, argomenta. Cingolani spiega che l’aumento del prezzo del gas non è dato da una mancanza della materia prima, ma dalla volatilità del mercato: “Noi esportiamo, eppure il prezzo rimane altissimo. La verità è che abbiamo pagato follemente le quotazioni del gas di una borsa che non è realistica”. I governi secondo il ministro stanno quindi scontando “un ritardo nell’agire. Non una reale mancanza di gas”.
Il prossimo inverno sarà anche quello delle scelte politiche, sottolinea Cingolani. In un altro passaggio dell’intervista, il ministro della Transizione ecologica spiega che “è fondamentale che i rigassificatori vengano messi in funzione il prima possibile perché ne va della sicurezza nazionale. È urgentissimo che dall’inizio dell’anno prossimo ci sia almeno il primo rigassificatore, quello di Piombino, ed entro inizio 2024 il secondo”.
L’obiettivo è arrivare alla totale indipendenza energetica “nella seconda metà del 2024”, come da previsioni. Sarà compito del prossimo governo rispettare le scadenze, proprio partendo dal rigassificatore di Piombino: “Sicurezze non ne ho, è un’eredità che lascio e spero che tutti si rendano conto che la sicurezza energetica nazionale dipende da quello”. Cingolani ha sottolineato come sia finita l’era dei tecnici, che ora devono lasciare il posto alla politica: “Il Parlamento si deve riappropriare delle proprie prerogative e fare delle scelte politiche. E il mio tempo da questo punto di vista è finito”.